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Concorso Asìa a Napoli 2022

Perché ho scelto di fare il concorso per spazzino? Le regole: basta donare tempo al lavoro

Due lettere spiegano con parole chiare fino all’estremo perché si sceglie di partecipare ad un concorso per spazzini anche se si ha un contratto a tempo indeterminato altrove (pagato pure meglio).
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foto di archivio
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A volte le risposte arrivano attraverso le scelte, come in un meccanismo di azione-reazione, senza nemmeno la parte intermedia, ovvero senza porsi la domanda.

Si reagisce d'impulso e si fa una scelta. Poi il fatto sedimenta e ci si spiega l'accaduto, come si suol dire, "a bocce ferme".

Domenico è uno dei tanti che ha scelto qualche mese fa di accedere al concorso per spazzini a Napoli.

Migliaia le adesioni, tantissime rispetto ai posti effettivamente messi a disposizione. Hanno fatto la domanda anche laureati e persone che un impiego ce l'hanno già.

Proprio questi ultimi sono l'interrogativo: perché chi ha già un lavoro accetta di "ricominciare" in una mansione non certo facile – la raccolta dei rifiuti in una città grande come Napoli non è una passeggiata – e soprattutto con lo stipendio base?

Domenico risponde a questa domanda su uno dei tanti gruppi di discussione dei concorsisti Asìa. Ed è una risposta così chiara da poter essere oggetto di analisi:

Lavoro in ufficio in un'azienda vicino casa mia ed ho pure un contratto a tempo indeterminato full time. Chiunque mi domanda: come mai allora hai partecipato a sto concorso? Perché in ambito lavorativo nel privato, specie nelle piccole realtà, purtroppo sono più gli svantaggi che i vantaggi a farla da padrone.

Ringrazierò sempre chi mi da lavoro e onorerò sempre i miei doveri, ma se posso evitare di lavorare 10 ore al giorno guadagnando come se ne facessi manco 8, mi farebbe piacere.

Che poi mi farebbe piacere in generale non dover lavorare 10 ore al giorno ed avere un po' più tempo da dedicare a me, a mia moglie, a mio figlio, ai miei affetti. Se la tredicesima fosse per davvero una tredicesima, mi farebbe piacere.

Se non dovessi sentirmi tremendamente in colpa per un giorno di malattia o un permesso concesso, mi farebbe piacere. Sono tutta una serie di cose che ti logorano tanto negli anni.
Sono 8 anni che faccio questa vita e credo di essere arrivato al capolinea.

A 35 anni non voglio più compromessi ma solidi diritti e solidi doveri da rispettare da ambo le parti: datore di lavoro e lavoratore. Non prendiamoci in giro, questo al Sud te lo garantisce solo lo statale o il parastatale. Quindi che sia un lavoro logorante o meno, poco mi importa.
Mi importano i criteri. Ragazzi, si chiama dignità.

C'è poco da scherzare: è lontana anni-miglia la parodia di Checco Zalone sull'impiegato pubblico del «posto fisso». È una questione di contratti, ore e qualità della vita. Nella stessa discussione un altro utente, Raffaele, concorda sullo stesso concetto:

Sono un'autista di mezzi pesanti, conduco autocisterna per il trasporto di prodotti petrolchimici classificati come merce pericolosa.
Sono ventitré anni che viaggio su tutta la tratta nazionale, iniziando l'iter lavorativo la domenica sera con rientro a casa il venerdì notte. Giorno, notte, freddo o caldo, sono h24 in strada pernottando in 4 metri cubi di lamiera, sostando o in una piazzola di un autogrill o nelle zone industriali dove è riferito in bolla l'indirizzo di scarico.

La mattina quando ti svegli c'è solo la portiera del camion che ti divide dall'impatto repentino di un buon giorno, c'è solo la portiera da aprire per poi ritrovarti in un cesso di un autogrill.
Un cesso con un via vai di persone che ti osservano mentre ti lavi i denti e ti dai una sciacquata al sentore maleodorante di chissà quante pisciate e non solo. Non rinnegherò mai la scelta che ho fatto […]

Sì, guadagno 3mila euro al mese, tredicesima e quattordicesima, ma nulla diventa più prezioso del tempo che passa mentre ti accorgi pian piano che l'importante in una vita è cercare di trovare sempre un giusto equilibrio in tutte le cose.

Questo è quello che mi ha spinto verso il concorso, la certezza di ritmi esistenziali più pacati e razionali in rispetto a un giusto ed unico atto che abbiamo a disposizione in questa unica e straordinaria vita.

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