111 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ospedale Loreto Mare, infermieri e medici assenteisti sospesi 9 anni dopo i fatti

Le sospensioni interesseranno 33 dipendenti, compreso anche chi è in pensione, e partiranno dal 1 aprile prossimo, per un totale di 101 mesi di sospensione.
A cura di Pierluigi Frattasi
111 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Timbravano il cartellino, ma poi se ne andavano dal posto di lavoro. A 9 anni dallo scandalo dei "furbetti" all'Ospedale Loreto Mare di Napoli, scattano i provvedimenti disciplinari. Sospesi 33 medici, infermieri, Oss, tecnici e amministrativi dell'Asl Napoli 1 Centro, per un totale di 101 mesi di sospensione. I fatti, al centro dell'inchiesta giudiziaria, risalgono agli anni 2014-15. Al termine del processo di primo grado, lo scorso dicembre, 33 dipendenti sono stati condannati, altri 49 assolti, sugli 82 rinviati a giudizio inizialmente. Adesso, una volta concluso l'iter giudiziario penale di primo grado, arrivano anche i provvedimenti disciplinari. Le sospensioni dallo stipendio interesseranno 33 dipendenti come detto, tra questi anche coloro che sono andati già in pensione, e partiranno dal 1 aprile prossimo, per un totale di 101 mesi di sospensione senza stipendio.

Sono 101 i mesi di sospensione

L'Ospedale coinvolto nell'indagine è il Santa Maria di Loreto, conosciuto dai più come Loreto Mare. All'epoca dei fatti, tra il 2014 e il 2015, era ancora attivo il Pronto Soccorso, oggi soppresso. Per i 33 furbetti del cartellino, intanto, sono 101 i mesi di sospensioni senza stipendio e 2 i licenziamenti comminati dall'Asl di Napoli.

"Si definisce finalmente un capitolo molto doloroso della storia di questa Azienda – commenta Ciro Verdoliva, direttore generale dell'Asl di Napoli – un capitolo che ha macchiato per lungo tempo l’immagine di tutti. Anche di quella parte di dipendenti, che sono la grande maggioranza, che dedica alla ASL Napoli 1 Centro la propria vita con professionalità e abnegazione. È proprio a questi dipendenti che abbiamo voluto dare un messaggio forte e rispettoso dei loro sani comportamenti sanzionando in modo deciso, invece, chi ha commesso quei crimini".

Accertamenti anche su chi è stato assolto

Il procedimento disciplinare a carico dei dipendenti dell’ASL Napoli 1 Centro coinvolti e condannati nell’ambito dell’indagine sui “furbetti del cartellino” si è concluso nei giorni scorsi. Nel processo penale le condanne di primo grado – emesse dal Tribunale di Napoli, Prima Sezione Penale – sono arrivate il 2 dicembre 2022. Adesso si è conclusa anche l'istruttoria disciplinare per i 33 dipendenti condannati, per i quali sono state definite sospensioni senza diritto alla retribuzione, mentre per i 49 assolti sono in corso ulteriori approfondimenti per verificare la sussistenza di eventuali responsabilità sotto il profilo disciplinare ovvero per iniziative funzionali a conseguire il danno non patrimoniale.

Nel complesso, le sospensioni – che avranno decorrenza dal 1 aprile 2023 e non risparmiano il personale ormai in quiescenza (al fine di regolarizzare la posizione giuridico-economica anche in merito al recupero del danno non patrimoniale) – ammontano ad un totale di 101 mesi, di cui 71 per il personale allo stato ancora in servizio. Sono invece 2 i dipendenti licenziati: 1 O.S.S. che risulta in quiescenza; 1 infermiere che risulta già licenziato per altro procedimento disciplinare relativo al noto procedimento penale “stipendi gonfiati”. Delle 20 sanzioni comminate ai dipendenti attualmente in servizio, 18 sono state definite con “accettazione della sanzione”.

Il procedimento disciplinare dell'Asl

Parallelamente all'inchiesta penale, è partita anche l'indagine amministrativa. Ecco cosa dice l'Asl Napoli 1 Centro:

Sin da subito, appena ricevuta notifica dell’Ordinanza di misure cautelari (nel 2017), la direzione generale dell’ASL Napoli 1 Centro aveva provveduto ad attivare i relativi procedimenti disciplinari. Le misure erano poi state sospese in attesa degli sviluppi del procedimento penale. Preso atto dell’esito del procedimento penale, il procedimento disciplinare è ripartito a gennaio 2023 e concluso con la comunicazione delle sanzioni trasmesse questa mattina ai diretti interessati.

E conclude:

L’Azienda dopo aver denunciato alle autorità competenti le condotte criminose di cui si è detto ha già reintegrato il danno all’erario provocato dai dipendenti infedeli, provvedendo al recupero del danno patrimoniale subito e, allo stato, sono in corso le iniziative funzionali a conseguire il danno non patrimoniale consistente nel pregiudizio all’immagine e nel nocumento reputazionale subiti nell’ambito del sistema sanitario nazionale. Di seguito lo schema riassuntivo delle sanzioni comminate.

111 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views