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Napoli, sconto dell’80 per cento sulla tassa dei rifiuti a chi gestisce beni confiscati alla camorra

La giunta Manfredi ha approvato la delibera per aiutare associazioni e onlus a sostenere i costi di gestione. Maresca e Simeone: “Risultato importante”
A cura di Pierluigi Frattasi
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A Napoli sconto dell'80% sulla Tari, la tassa dei rifiuti, per chi gestisce beni confiscati  alla camorra. Lo ha deciso la giunta del sindaco Gaetano Manfredi, con la delibera 517 approvata il 14 dicembre scorso. "Un grande risultato a beneficio di enti, associazioni onlus e organizzazioni per pubbliche finalità che non riuscivano più a sostenere i costi dei tributi", commentano Catello Maresca e Nino Simeone, rispettivamente presidente della commissione PNRR e Infrastrutture.

Sconto sulla Tari a chi gestisce beni confiscati

La delibera di giunta porta la firma dell'assessore alla Sicurezza, Antonio De Iesu, e del collega al Bilancio, Pierpaolo Baretta. Per i consiglieri comunali Catello Maresca e Nino Simeone (che sono rispettivamente presidente della commissione PNRR e Infrastrutture), a margine della seduta odierna della commissione Bilancio del Comune:

"Con la delibera di giunta comunale che proponeva di ridurre dell’80% la parte fissa e variabile della TARI, per i beni confiscati alle mafie ed assegnati a enti, associazioni onlus e organizzazioni per pubbliche finalità e che è arrivata in via di definizione, si vincerebbe una battaglia che sentiamo nostra, poiché ci siamo battuti a favore di tante realtà del terzo settore che non riuscivano più a sostenere i costi della tassa comunale sui rifiuti".

E concludono:

"Si tratta di un passo importante, di cui ci compiacciamo e di cui siamo particolarmente fieri – chiariscono i due consiglieri – perché dimostra la concreta applicazione della cultura della legalità da parte dell’Amministrazione verso quelle realtà del terzo settore che operano con finalità sociali attraverso un’azione quotidiana di contrasto alla criminalità organizzata e che, a nostro parere, non possono perciò essere vessate da gabelle esose. A maggior ragione – continuano Maresca e Simeone – poiché questi enti svolgono una funzione di recupero e rifunzionalizzazione dei beni che vengono loro assegnati, creando sviluppo per il territorio e la comunità, come avvenuto nel caso della Fondazione ‘A voce d’e creature guidata da don Luigi Merola all’Arenaccia".

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