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Napoli, i dati Istat: a febbraio 2022 impennata di prezzi per energia, trasporti e ristorazione

Un salasso annunciato per i consumatori: ecco il bollettino della variazione percentuale dei prezzi al consumo per febbraio 2022 a Napoli.
A cura di Redazione Napoli
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Un salasso annunciato: +5,1 per prodotti alimentari, oltre il 30% di aumento nel comparto abitazione, acqua, elettricità e combustibili; +8,6 per i trasporti e un aumento del 3,6 % nel servizi di ristorazione. Sono i prezzi dei beni energetici non regolamentati a spingere in alto la crescita su base nazionale, rileva l'Istat che oggi ha diffuso il bollettino nazionale ma anche quelli locali, compreso quello per la città di Napoli.

I beni energetici non regolamentati comprendono i carburanti per gli autoveicoli, i lubrificanti, i combustibili per uso domestico non regolamentati e l'energia elettrica a mercato libero; quelli regolamentati includono invece le tariffe per l'energia elettrica a mercato tutelato e il gas di rete per uso domestico. La variazione percentuale dei prezzi al consumo per febbraio 2022 a Napoli, in relazione al mese scorso, vede un incremento fortissimo: + 5,7%.

Coldiretti denuncia che per il balzo dei costi energetici l'agricoltura deve pagare una bolletta aggiuntiva di almeno 8 miliardi su base annua, rispetto all'anno precedente, che mette a rischio coltivazioni e allevamenti. L'accelerazione dei prezzi dei beni alimentari è dovuta sia a quelli lavorati (+3,1%) che non lavorati (+6,9%) con le tensioni inflazionistiche che si propagano al cosiddetto "carrello della spesa". In testa alla top ten dei prodotti alimentari che hanno fatto segnare il maggior incremento di prezzi con un balzo del 19% c'è- rileva la Coldiretti- l'olio di semi come il girasole importato dall'Ucraina che ha dovuto interrompere le spedizioni e si registrano accaparramenti e scaffali vuoti.

A seguire sul podio forti rincari fa registrare con un +17% la verdura fresca anche per gli alti costi di riscaldamento delle serre e la pasta (+12%) con la corsa agli acquisti nei supermercati per fare scorte. Aumenti dei prezzi significativi fanno segnare nell'ordine burro (+12%), frutti di mare (+10%), farina (+9%), margarina (+7%), frutta fresca (+7%), pesce fresco (+6%) e carne di pollo (+6%).

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