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Covid 19

Muore per Covid il primo detenuto del carcere di Poggioreale, era ricoverato al Cotugno

Un detenuto di 68 anni, che stava scontando la pena nel carcere di Poggioreale, è deceduto ieri mattina, 17 novembre, nell’ospedale Cotugno di Napoli, dove era ricoverato da alcune settimane dopo essere stato contagiato dal coronavirus. L’uomo soffriva di diverse patologie pregresse. I garanti dei detenuti hanno chiesto di applicare i domiciliari a chi ha meno di un anno da scontare.
A cura di Nico Falco
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Un 68enne napoletano, Giuseppe I., detenuto nel carcere di Poggioreale da tempo per reati gravi, è deceduto per Covid nell'ospedale Cotugno di Napoli, dove era stato trasferito alcune settimane fa; l'uomo, in sovrappeso e con 3 pacemaker, soffriva già di diverse patologie ed era stato inizialmente ricoverato all'ospedale Cardarelli, dove era rimasto per qualche giorno, per essere poi trasferito nella struttura specializzata in malattie infettive in seguito al peggioramento delle condizioni di salute. La morte risale a ieri mattina, martedì 17 novembre, il contagio sarebbe avvenuto in cella.

Nei giorni scorsi Samuele Ciambriello e Pietro Ioia, garanti dei detenuti rispettivamente per la Campania e per il Comune di Napoli, insieme ai rappresentanti di associazioni di ex detenuti e ai parenti di alcuni detenuti si erano rivolti al prefetto di Napoli Marco Valentini perché si facesse portavoce col Governo delle problematiche all'interno delle carceri per quanto riguarda l'emergenza Covid-19 in carcere. "Rilancio il mio appello alla politica a fare la sua parte – dice Ciambriello – si ridiscutano gli articoli 23, 24 e 28 del decreto Ristori del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede relativamente alle norme anti Covid. È una questione di civiltà".

Per i garanti sarebbe preferibile convertire in arresti domiciliari la pena per chi ha un anno di carcere da scontare e fare ricorso al braccialetto elettronico per chi ha invece ancora da espiare pene tra uno e due anni. Arresti domiciliari chiesti anche per chi ha una pena residua di 6 mesi, compresi i condannati per reati ostativi, con la possibilità di curarsi al di fuori delle carceri per chi soffre di malattie croniche.

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