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Covid 19

Morto il diabetologo Luigi Pappalardo. È il terzo medico deceduto per Covid in meno di un mese

È morto Luigi Pappalardo, 62 anni, diabetologo molto conosciuto e apprezzato a Torre del Greco. Aveva contratto il Covid agli inizi di novembre ed era stato ricoverato all’ospedale Cotugno di Napoli. Gabriele Peperoni, vicepresidente nazionale del Sumai: “Alle famiglie dei colleghi caduti va la più profonda solidarietà e vicinanza di tutti gli specialisti, di tutti i medici”.
A cura di Redazione Napoli
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Luigi Pappalardo, 62 anni, diabetologo molto conosciuto e apprezzato a Torre del Greco, è il nome del medico che si aggiunge alla triste lista dei professionisti della sanità deceduti per complicanze relative al Covid-19. Pappalardo era ricoverato da 20 giorni, non ce l'ha fatta. Il diabetologo era servizio presso complesso Bottazzi dell'Asl Napoli 3 Sud nella città corallina. Ricoverato agli inizi di novembre all'ospedale Cotugno, aveva contratto il Sars-Cov2 subendone quasi da subito i sintomi più violenti. È salito dunque, a 39 il totale delle vittime registrate a Torre del Greco dall'inizio della pandemia (marzo 2020). "Esprimo massima vicinanza – le parole del sindaco, Giovanni Palomba – alla famiglia del nostri cittadini scomparsi. Il mio sincero cordoglio, unito a quello dell’intera amministrazione comunale, va ai parenti tutti".

La morte del diabetologo torrese si somma, oggi, al decesso di un altro medico, Raffaele De Iasio, responsabile sanitario del carcere di Secondigliano deceduto nelle scorse ore a 61 anni.
"Morti per onorare il giuramento d’Ippocrate, per tenere gli ambulatori aperti e permettere ai pazienti di trovare assistenza anche nel pieno della pandemia. La specialistica ambulatoriale interna di Napoli piange la scomparsa di Luigi Pappalardo (diabetologo Torre del Greco) e Raffaele De Iasio (medico legale responsabile del carcere di Secondigliano). Entrambi poco più che sessantenni, i due medici sono scomparsi all’affetto dei propri cari quasi in contemporanea, uniti dalla passione per la medicina, dalla volontà di prendersi cura del prossimo, sono andati avanti senza remore sino alla fine". A parlare è ricorda con dolore Gabriele Peperoni, vicepresidente nazionale del Sumai. "Alle famiglie dei colleghi caduti – conclude Peperoni – va la più profonda solidarietà e vicinanza di tutti gli specialisti, di tutti i medici".

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