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Merluzzo al supermercato contaminato da batteri: “Può provocare meningite”, allarme dell’Asl Caserta

Il preparato di merluzzo venduto in confezioni da 340 grammi nei supermercati LIDL della Campania, contaminato da Listeria, è stato ritirato, non va consumato ma riportato indietro.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Il Dipartimento di Prevenzione dell'Asl di Caserta ha diramato un avviso di Allerta Alimentare per un preparato a base di merluzzo nordico del marchio Sødergården, contaminato dal batterio della Listeria Monocytogenes, venduto dai supermercati LIDL e distribuito nel territorio della Campania e della provincia di Caserta.

Il batterio può provocare gastroenterite, i cui sintomi compaiono nel giro di 24 ore di incubazione, e, in forma invasiva, si può manifestare come meningite, meningoencefalite e sepsi anche a distanza di un mese dall'assunzione del cibo contaminato. Il prodotto è stato ritirato e richiamato. Il prodotto non va consumato ma riportato nel punto vendita.

L'avviso dell'Asl di Caserta

Ecco di seguito l'avviso dell'Asl di Caserta, firmato dal Responsabile del Nodo Aziendale, Angela Marino:

In data 15/11/2022 è stato attivato il ritiro e richiamo di un prodotto alimentare venduto dalla nota catena europea di supermercati LIDL e distribuito nel territorio della Campania e della provincia di Caserta. L’allerta è stata attivata dalla Danimarca a seguito di tossinfezione da Listeria Monocytogenes che ha colpito 7 persone.

Il prodotto interessato è una preparazione refrigerata a base di merluzzo nordico a Marchio Sødergården in confezione da 340 g con scadenza 6/12/2022 .

Che cos'è la Listeria Monocytogen

La Listeria Monocytogenes è un batterio ubiquitario . Infatti si può trovare nel terreno e nell’acqua e può quindi facilmente contaminare ortaggi e verdure. Si può rilevare in un’ampia varietà di cibi crudi, come carni non ben cotte e verdure crude, prodotti lattiero-caseari preparati con latte non pastorizzato. Come per la maggior parte dei batteri, questo non sopravvive a processi di pastorizzazione e cottura.

L’infezione può manifestarsi sotto due forme principali:

  1. gastroenterite; si manifesta dopo un tempo breve dall’ingestione di cibo contaminato; l’incubazione media è di 24 ore;
  2. forma invasiva, detta anche “sistemica“; si può manifestare come meningite, meningoencefalite e sepsi. In questo secondo caso tra l’ingestione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi trascorrono in media una decina di giorni fino ad arrivare anche ad un mese.

I soggetti più a rischio sono le persone con compromissione del sistema immunitario: come i pazienti oncologici, i pazienti diabetici, i pazienti con infezione da HIV, le persone anziane e i neonati. Particolarmente a rischio risultano le donne in gravidanza: l’infezione da Listeria può infatti causare aborto spontaneo, parto prematuro, morte in utero o infezione del feto.

La normativa comunitaria ( REG. CE 2073/2005 e s.m.i.) prevede l’ assenza di Listeria Monocytogenes nei prodotti a base di pesce.

Il personale sanitario veterinario territorialmente competente è stato allertato dal nodo allerta dipartimentale veterinario della ASL Caserta per eseguire i previsti controlli presso i punti vendita dove sono stati distribuiti i prodotti interessati. In particolare:

  1. verificare presso gli operatori indicati, l’immediato avvio delle procedure di ritiro dal mercato, acquisendo le informazioni necessarie e verificando la congruenza di tali procedure;
  2. acquisire eventuali liste di distribuzione del prodotto, in formato elettronico,
  3. verificare l’effettivo ritiro del prodotto dal commercio, mediante verifica e acquisizione dei documenti di trasporto o altra documentazione pertinente;
  4. comunicare al nodo dipartimentale i casi in cui si riscontrano non conformità delle procedure di ritiro;
  5. disporre, in caso di inadempienza, ogni azione sostitutiva necessaria ai fini della tutela della salute pubblica (es. sequestro cautelativo del prodotto reperito sul mercato e non soggetto a provvedimento di ritiro);
  6. inserimento, nel database regionale GISA, delle informazioni relative ai controlli eseguiti.
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