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De Luca: “Di Maio? Meglio tardi che mai. È interlocutore per progetto comune”

L’addio di Luigi Di Maio e della sua componente dal Movimento Cinque Stelle interroga anche la politica napoletana. De Luca plaude: “Meglio tardi che mai”
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Fino a qualche anno fa Luigi Di Maio era il bersaglio preferito di Vincenzo De Luca. L'ex capo M5s, oggi ministro autore della storica scissione nel Movimento Cinque Stelle era stato definito fra le altre cose «Luigino il webmaster» o Gigino il «bibitaro». Altri tempi, altri schemi: la politica è l'arte del possibile. E accade dunque che all'indomani dell'addio del politico di Pomigliano D'Arco alla sua "casa" politica, De Luca abbia parole non solo di comprensione, ma anche di prospettiva:

Ha detto che uno non vale uno? Meglio tardi che mai. Se parla di concretezza, di rifiuto della demagogia, se ricorda a me che uno non vale uno, io che c'ero arrivato dieci anni fa per la verità, forse ci poteva arrivare un po' prima, ma meglio tardi che mai, dico di si.
Se c'è una maturazione politica che va nella direzione della concretezza, che nasce dalla consapevolezza che cambiare la realtà non è un programma che realizzi con le battute e con gli slogan, devi avere la conoscenza della macchina amministrativa, devi valorizzare le competenze, devi avere una tenacia feroce nel concretizzare i tuoi programmi, se si va in questa direzione io credo che possa essere un bene per l'Italia. Quindi l'apertura vale per tutti, per Di Maio, per altre componenti".

Quale prospettiva per il M5s senza Di Maio, chiedono i giornalisti a De Luca. Il governatore dice che secondo lui «il governo Draghi non cadrà». Poi analizza lo spazio nell'area riformista, a suo dire scarso:

Io non credo che ci sia spazio per avere nell'area riformista dieci componenti politiche, è una cosa ridicola. Mi auguro che ci sia qualcuno che avvii un processo costituente, non è un lavoro che si chiude in due mesi, però può essere una cosa persino entusiasmante per le giovani generazioni.

Al Comune, invece, il sindaco Gaetano Manfredi, rispondendo a una domanda sulle possibili ripercussioni sulla maggioranza, non si mostra granché preoccupato. E fa capire che non negherà dialogo sia coi Cinque Stelle che con l'area Di Maio

Non credo che rispetto alla maggioranza ci saranno ripercussioni di alcun tipo. Sono assolutamente tranquillo, dialogo con tutte le parti che sono in campo e penso che alla fine, ovviamente nel legittimo rispetto di tutte le posizioni politiche, rispetto alla maggioranza non ci saranno ripercussioni di alcun tipo.

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