2.270 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Lite in aliscafo con Sal Da vinci, il passeggero: “Portavo i dolci a casa, schiacciati col trolley”

Ciro Giacchetti, il passeggero dell’aliscafo coinvolto nella lite con Sal Da Vinci: “Avevo appena finito di lavorare e stavo tornando a casa con un pacchetto di dolci per festeggiare il compleanno di mio nipote, quando all’improvviso è arrivata questa signora che ha calato il trolley sui dolci. Volevo solo tornare a casa, non volevo tutto questo”.
A cura di Pierluigi Frattasi
2.270 CONDIVISIONI
Immagine

“Avevo appena finito di lavorare e stavo tornando a casa con un pacchetto di dolci per festeggiare il compleanno di mio nipote, quando all'improvviso è arrivata questa signora che ha calato il trolley sul pacchetto. Io le sono andato vicino educatamente e le ho detto guardi è un pacchetto di dolci, come fa a non notarlo? E lei mi fa: quanto costa, te lo posso pagare. Ho risposto: non è il caso, basta fare attenzione. E la signora per la seconda volta ha preso il borsone e l'ha calato sui dolci”. Racconta così Ciro Giacchetti, operatore ecologico, intervistato da Leo Pugliese, direttore del Tg Procida, l'origine della lite con Sal Da Vinci sull'aliscafo da Procida a Napoli dell'altro giorno.

Il racconto del passeggero coinvolto nella lite con Sal Da Vinci

“A quel punto – prosegue Giacchetti – sono andato vicino per staccare i dolci dal trolley della signora e all'improvviso mi vedo salire due persone che dicono perché ti stai atteggiando, perché fai questo, ti stai agitando un po', non sai noi chi siamo. Io rispondo: io non sono niente, sono solo un operaio che cerca di andare a casa. All'improvviso mi minacciano di morte e mi aggrediscono”, è la versione dell'operatore ecologico. Qui, invece, il racconto fatto da Sal Da Vinci.

“Voglio chiedere scusa ai procidani”

“Voglio chiedere scusa di quello che mi è capitato, non che ho fatto io – prosegue Giacchetti ai microfoni di Pugliese – al comandante del traghetto e ai passeggeri che magari avevano impegni personali o sanitari, alle forze dell'ordine che sono dovute intervenire. Adesso mi dipingono molto male – aggiunge – Io sono un inserviente di Procida e sono orgoglioso di esserlo. Questo signore mi ha minacciato di morte, lo dimostrano le registrazioni. Non lo dico io, mi dispiace per i procidani che mi hanno dato la possibilità in vita di lavorare. Ma voglio essere chiaro, io stavo andando a casa dopo una giornata di lavoro per festeggiare mio nipote, non avevo quindi alcuna intenzione di fare quanto è successo”.

2.270 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views