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Le partite del Napoli al San Paolo rinviate o a porte chiuse saranno rimborsabili

Le partite del Napoli al San Paolo rinviate o a porte chiuse saranno rimborsabili su richiesta del tifoso, nel secondo caso solo per chi ha l’abbonamento. Su sollecitazione dell’Antitrust, il Calcio Napoli ha cambiato alcune norme del regolamento dell’impianto di Fuorigrotta e alcune condizioni dell’abbonamento 2019-2020.
A cura di Pierluigi Frattasi
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 Le partite del Napoli al San Paolo rinviate o a porte chiuse saranno rimborsabili su richiesta del tifoso, nel secondo caso solo per gli abbonati. Su sollecitazione dell'Antitrust, il Calcio Napoli ha cambiato alcune norme del regolamento dell'impianto di Fuorigrotta e alcune condizioni dell'abbonamento 2019-2020. Se la partita viene rinviata, i tifosi potranno scegliere di assistere al match nella nuova data oppure prendere il rimborso, che sarà pagato dal Club Azzurro. Per chi ha l'abbonamento, poi, sono previsti rimborsi se il match avviene a porte chiuse. In questo caso, viene restituito il costo di quota parte dell'abbonamento. Le vecchie clausole ora modificare, infatti, secondo l'Authority, avrebbero potuto presentare dei profili vessatori nei confronti degli utenti.

I tifosi potranno scegliere il rimborso o la nuova data

La SSC Napoli, accogliendo l'invito dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha eliminato dall'articolo 12 del “Regolamento d'uso dello Stadio San Paolo” la clausola che escludeva ogni tipo di responsabilità della società in caso di rinvio della partita e ha riconosciuto il diritto dei tifosi di optare tra la fruizione dell'evento nella nuova data ed il rimborso del biglietto.

Vantaggi anche per gli abbonati azzurri

Inoltre la società partenopea ha modificato l'art. 9 delle “Condizioni di abbonamento 2019-2020”, riconoscendo, in caso di disposizioni che impongano lo svolgimento del match a porte chiuse, “il diritto dell'utente di usufruire dell'abbonamento già acquistato per assistere alla gara come originariamente programmata ovvero, in alternativa, di ottenere il rimborso della quota parte del costo dell'abbonamento commisurata al singolo evento rinviato e/o sospeso”. Infine la società ha modificato l'art. 14 delle condizioni di abbonamento riconoscendo, che il Foro competente in caso di controversie, sia quello di residenza o domicilio del titolare dell'abbonamento, ove questi rivesta la qualifica di “consumatore”.

L'Antitrust aveva aperto un'indagine sul Calcio Napoli

L'Antitrust aveva aperto un procedimento pre istruttorio nei confronti della società di calcio di Serie A SSC Napoli, chiedendole di modificare alcune clausole presenti nelle condizioni contrattuali del Regolamento dello stadio San Paolo e nelle Condizioni di abbonamento 2019-2020, che avrebbero potuto presentare profili di possibile vessatorietà ai sensi degli articoli 33 e 34 del Codice del Consumo e comportare un significativo squilibrio, a carico dei consumatori, nelle prestazioni contrattuali. A seguito delle modifiche fatte dal Napoli, l'Authority ha archiviato il procedimento. Al momento sono in corso presso l'Antistrust altri 11 procedimenti istruttori nei confronti di: Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A., Cagliari Calcio S.p.A., Genoa Cricket and Football Club S.p.A., F.C. Internazionale Milano S.p.A., S.S. Lazio S.p.A., A.C. Milan S.p.A., Juventus Football Club S.p.A., A.S. Roma S.p.A., Udinese Calcio S.p.A., Brescia Calcio S.p.A. e Unione Sportiva Lecce S.p.A.

L'Unione dei consumatori: "Rimborsi anche dagli altri club"

"L'archiviazione da parte dell'Antitrust del procedimento pre-istruttorio nei confronti della società di calcio di Serie A SSC Napoli – commenta Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori – che ha accettato di rimborsare il biglietto in caso di rinvio della partita è un'ottima notizia. Una vittoria per i consumatori ed una conferma della bontà delle nostre tesi. Ora, però, attendiamo le condanne delle squadre che ancora non hanno accettato di modificare le loro condizioni di abbonamento e che si rifiutano di riconoscere i diritti dei consumatori". L'associazione sottolinea il diritto del consumatore e dell'utente "di usufruire dell'abbonamento già acquistato per assistere alla gara come originariamente programmata ovvero, in alternativa, di ottenere il rimborso della quota parte del costo dell'abbonamento commisurata al singolo evento rinviato e/o sospeso come ora ha riconosciuto il Napoli. Mentre per i concerti gli organizzatori sfruttavano l'art. 88 del Cura Italia, per quanto l'articolo sia già stato ritenuto illegittimo sia dalla Commissione Ue che dall'Antitrust, nel caso del calcio non c'è nemmeno un appiglio legale a supporto. Nulla giustifica che ai tifosi non siano restituiti i soldi, senza se e senza ma".

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