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La Protezione Civile di Napoli non ha più soldi: “In bilancio zero euro”

L’assessore Edoardo Cosenza: “In bilancio zero euro”. Ci sono solo 40 dipendenti per tutta la città, dovrebbero essere 120. Mancano anche i cartelloni per le arre di fuga.
A cura di Pierluigi Frattasi
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La Protezione Civile di Napoli senza soldi e uomini. Solo 40 dipendenti per tutta la città, dove ci sono due zone rosse per rischio vulcanico: dovrebbero essere almeno il triplo. In bilancio? Zero euro. A denunciarlo l’assessore al ramo Edoardo Cosenza: “Vi segnalo che il fondo protezione civile del Comune di Napoli fino ad oggi è pari a zero nel bilancio. Chiedo 200 mila euro, ci accontentiamo di poco”. Mentre si aspettano ancora  i soldi dalla Regione per comprare i cartelloni di emergenza per il rischio sismico che segnalano ai cittadini le aree di fuga e di attesa  in caso di terremoto.

La situazione è emersa nel corso della riunione della commissione Protezione Civile, presieduta da Nino Simeone, con la partecipazione dell’assessore Cosenza e del Dirigente servizio Protezione Civile, Pasquale Di Pace, e della responsabile della pianificazione  Monica Adamo. Per l’assessore Cosenza, “i piani di evacuazione per rischio vulcanico devono essere evolutivi, se mettiamo a bilancio delle somme importanti”. Intanto, il Comune sta pensando anche a realizzare delle App per informare i cittadini.

Protezione Civile, manca il personale: “Solo 40, dovrebbero essere 120”

+Tra i problemi della Protezione Civile a Napoli c’è la mancanza di personale. Ad oggi, spiega Di Pace, “siamo sotto i 40 e siamo ad un terzo del numero necessario”. Con le ultime assunzioni è arrivato solo un nuovo dipendente, “come agente di polizia, non un tecnico”. Mentre sulla pianificazione, “c’è solo una risorsa”. Per il presidente Nino Simeone, “non è pensabile che il dipartimento di protezione civile non abbia né personale né risorse. È inaccettabile che la Protezione si occupi di riempire le buche stradali. Diventano un problema di protezione civile quando diventano cose serie, se c’è lo sprofondamento di una strada non una semplice buca. Chiederemo al Sindaco di coinvolgere l’ufficio comunicazione istituzionale per le informazioni e che nel frattempo vi diano anche le risorse; 40 persone non bastano, ce ne vogliono almeno 150”.

Terremoto a Napoli, mancano i cartelloni per le aree di fuga e attesa

Ad oggi, intanto, il Comune ha fatto piano di rischio sismico e fatto il piano di zonizzazione sismica. “Abbiamo fatto questo studio tramite una ditta esterna – spiega Monica Adamo – e ci è stato consegnato; attualmente è in fase di approvazione da parte della commissione nazionale. Una volta ricevuto faremo un lavoro di dettaglio. Nel Comune di Napoli è stato molto difficile individuare le aree di attesa per il rischio sismico. Sono 129 aree selezionate, ed è stato un problema individuarle perché Napoli è molto urbanizzata. Con i terremoti abbiamo individuato le aree di attesa. Dobbiamo acquistare la cartellonistica di emergenza per segnalare queste aree. Stiamo aspettando i fondi regionali per poterla acquistare. Stiamo aspettando ancora che non venga approvato il piano neve”.

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