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La camorra durante il Covid: estorsioni ai commercianti e pacchi alimentari a poveri e disoccupati

Blitz anti-camorra dei carabinieri a Caivano, in provincia di Napoli: 20 arresti. Pacchi spesa ai giovani disoccupati per il controllo del territorio. Armi e telecamere nascoste.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Estorsioni a commercianti e imprenditori e pacchi spesa per le famiglie povere e i giovani disoccupati. Così la camorra avrebbe cercato di controllare il territorio durante la pandemia del Covid 19, tra il 2019 e il 2020, a Caivano, in provincia di Napoli, secondo quanto scoperto dai carabinieri e dalla Procura di Napoli. I militari dell'Arma questa mattina hanno arrestato 20 persone: sono gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, denominata clan Gallo-Angelino, nonché di estorsioni consumate e tentate, di detenzione e porto di armi da guerra e comuni da sparo, delitti aggravati dal cd. metodo mafioso.

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, in provincia di Napoli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia – a carico di 20 persone. I militari hanno anche scoperto armi da guerra nascoste nei campi e telecamere occultate nelle pareti.

Estorsioni a imprenditori edili e negozianti

Il sodalizio criminoso, attivo in Caivano e territori limitrofi dal novembre 2019 al maggio 2020, avrebbe operato mediante sistematiche richieste estorsive ai danni di imprenditori edili e commercianti della zona e si sarebbe avvalso anche di una grande disponibilità di armi, molte delle quali abilmente occultate sottoterra o in intercapedini di edifici. Tanto avrebbe assicurato al gruppo criminale la supremazia rispetto ad altre organizzazioni camorristiche presenti nell’area.

Il banco alimentare della camorra nel Napoletano

Il controllo del territorio, inoltre, sarebbe stato realizzato anche attraverso attività apparentemente lecite, volte al soccorso di soggetti economicamente già fragili e maggiormente indeboliti dal periodo di pandemia da emergenza “coronavirus – Covid 19”, ponendo in essere una forma di “sostegno interessato” verso i giovani bisognosi che avevano perso il lavoro in realtà già depresse; in particolare, in tale periodo di assoluto blocco delle attività, sarebbe stato organizzato un vero e proprio “banco di distribuzione di alimenti” alle famiglie bisognose di Caivano.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione.
I destinatari della misura sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva. I carabinieri hanno anche scoperto impianti di video sorveglianza nascosti nel muro e kalashnikov seppelliti nelle terre circostanti.

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