134 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Covid 19

I ristoratori a De Luca: “Possiamo riaprire se ci sono nuove regole, ecco quali”

I ristoratori campani hanno scritto una lettera al governatore Vincenzo De Luca, elencando le loro regole per consentire l’apertura di bar e ristoranti anche in zona arancione. “Una riapertura a pranzo, fino alle 18 in zona arancione, e a pranzo e cena, fino all’orario di coprifuoco in zona gialla” chiedono i ristoratori.
A cura di Valerio Papadia
134 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Con l'ingresso della Campania in zona arancione Covid, avvenuto ufficialmente ieri, domenica 21 febbraio, bar e ristoranti non possono più servire ai tavoli, ma per questo tipo di attività è consentito soltanto l'asporto fino alle ore 18 e il delivery, senza limiti di orario. I ristoratori campani hanno così scritto – nella figura del presidente di Fipe Confcommercio Massimo Di Porzio – una lettera al governatore Vincenzo De Luca e agli assessori regionali Felice Casucci, delegato al Turismo e Antonio Marchiello, delegato alle Attività Produttive, elencano una serie di regole che consentirebbero a bar e ristoranti di rimanere aperti anche in zona arancione. "Una riapertura a pranzo, fino alle 18 in zona arancione, e a pranzo e cena, fino all'orario di coprifuoco in zona gialla. Richiesta che e' in linea con quella avanzata ieri nella conferenza Stato-Regioni" fanno sapere i ristoratori.

Le regole dei ristoratori per riaprire

Per i bar senza tavoli, i ristoratori chiedono il divieto di consumare davanti al locale e al di fuori delle aree di pertinenza,; l'utilizzo di app che possano regolare il flusso delle persone in ingresso nei locali e la possibilità di prenotare il posto in fila; stabilire un numero massimo di persone autorizzate a sostare all'interno e all'esterno, con una persona ogni 2 metri quadrati, in modo che per le consumazioni al banco si possa mantenere la distanza di almeno un metro tra ogni cliente. Per i bar che abbiano anche i tavoli, invece, le associazioni di categoria chiedono il divieto di vendere consumazioni alcoliche al di fuori dell'orario di apertura dei suddetti locali.

Per i ristoranti, invece, i ristoratori chiedono che venga stabilito un numero massimo di clienti, così da mantenere il distanziamento anche al tavolo; richiesto anche l'utilizzo di turnazioni del servizio ai tavoli, con prenotazioni, anche con app, che possano consentire anche il tracciamento dei clienti che sostano ai tavoli e nelle aree di pertinenza, magari anche con una sorta di patente o di card per le persone vaccinate.

Secondo i ristoratori, le loro proposte "vanno necessariamente integrate con un efficace ed efficiente presidio del territorio da parte delle forze dell'ordine", con l'istituzione anche di un servizio tramite il quale i ristoratori possano segnalare eventuali violazioni. "Nei week end e nei giorni di maggior afflusso di persone – continuano ancora – un transennamento preventivo e un contingentamento degli accessi, anche solo per il passaggio, come sta avvenendo in altre zone della movida in Italia".

134 CONDIVISIONI
32803 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views