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I ciechi di Napoli senza più spazi dove studiare e fare attività: “La Regione non ci vede”

Sono arrivati al terzo giorno di occupazione dell’Istituto Paolo Colosimo gli ex allievi non vedenti esclusi dalle attività di laboratorio e teatrali dal nuovo bando per le iscrizioni, in quanto non frequentano più scuole e università. Fino al 2020, i corsi di formazione tenuti dall’istituto erano aperti anche a loro, ma il nuovo bando per il triennio fino al 2022 ha posto nuovi paletti più restrittivi.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Sono arrivati al terzo giorno di occupazione dell'Istituto Paolo Colosimo gli ex allievi non vedenti esclusi dalle attività di laboratorio e teatrali dal nuovo bando per le iscrizioni, in quanto non frequentano più scuole e università. Fino al 2020, i corsi di formazione tenuti dall'istituto erano aperti anche a loro, ma il nuovo bando per il triennio fino al 2022 ha posto nuovi paletti più restrittivi. Tra questi anche la necessità di presentare richiesta di iscrizione all'ambito territoriale di Napoli e agli uffici preposti, affermano i manifestanti, e di dover aspettare la risposta prima di poter iniziare a frequentare corsi e attività, mentre prima, invece, si poteva accedere direttamente dopo la domanda. Secondo gli ex allievi, questa nuova modalità avrebbe portato ad un calo delle frequenze, passando dai circa 70 studenti frequentanti dello scorso anno, alle poche decine di quest'anno. Tagliati fuori molti 20-50enni non vedenti o ipovedenti.

Striscioni sui cancelli dell'Istituto Colosimo

Da qui, le proteste che negli ultimi 3 giorni sono sfociate nell'occupazione da parte dei non vedenti delle aule del Colosimo, storico istituto per i ciechi che si trova in via Santa Teresa degli Scalzi a Napoli. Occupate alcune aule, mentre gli ex allievi stanno trascorrendo la notte nei corridoi, dormendo nei sacchi a pelo. La protesta è scoppiata lunedì, quando un gruppo di non vedenti ha occupato per protesta gli uffici della Sauie Srl, la società della Regione Campania che gestisce il patrimonio dell'istituto, e ha trascorso la notte nel dormitorio e nei corridoi e oggi si è arrivati al secondo giorno di occupazione. Nelle ultime ore, i manifestanti hanno affisso striscioni sui cancelli dell'Istituto con le scritte "Colosimo okkupato" e "La Regione non ci vede".

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I manifestanti chiedono alla Regione Campania e alle altre istituzioni di intervenire per consentire a tutti i non vedenti di poter partecipare alle attività dell'Istituto. Dito puntato anche contro la modalità di accesso prevista dal nuovo bando (in vigore per il triennio 2020-22), che ha introdotto l'obbligo per chi vuole iscriversi di presentare domanda all'ambito territoriale provinciale o agli uffici e aspettare la loro risposta prima di poter cominciare a fruire dei servizi dell'Istituto. Mentre prima si poteva cominciare a frequentare le attività di laboratorio non appena inoltrata la domanda. Bastava in pratica avere solo la 104 o il verbale che attestava la disabilità visiva. Intanto, i non vedenti annunciano l'intenzione di proseguire la protesta ad oltranza, fino a quando le istituzioni non li ascolteranno.

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