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Covid 19

Giornata Mondiale della Salute, Corigliano (Asl Napoli 1) spiega i rischi del diabete ai tempi del Covid

L’emergenza Coronavirus ha avuto impatto anche su altre malattie gravi e diffuse come il diabete. Gerardo Corigliano, responsabile Servizio Diabetologia A.I.D. Asl Napoli 1 spiega: “Visite di controllo cancellate o diradate, impossibilità, in molti casi anche per periodi prolungati, di muoversi liberamente e di fare attività fisica hanno aggravato le condizioni delle persone con diabete insulino-resistenti”.
A cura di Redazione Napoli
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Oggi, 7 aprile , ricorre la Giornata mondiale della Salute: occasione per promuovere a livello globale la sensibilizzazione su argomenti cruciali di salute pubblica di interesse della comunità internazionale, e lanciare programmi a lungo termine sugli argomenti al centro dell’attenzione. Gerardo Corigliano, responsabile Servizio Diabetologia A.I.D. Asl Napoli 1,  già presidente dell'Associazione nazionale italiana atleti diabetici, ha coordinato il gruppo di studio su Diabete Mellito ed Attività Fisica di "Diabete Italia" la massima istituzione nazionale scientifica in campo diabetologico). E spiega l’impatto dell’emergenza Covid 19 sui pazienti diabetici e sulle più recenti rilevazioni su questa malattia che si presenta come una delle più diffuse e gravi nel panorama sanitario italiano e mondiale.

«C'è  stata e c'è in questa fase – spiega – l’impossibilità, in molti casi anche per periodi prolungati, di muoversi liberamente e di fare attività fisica. E ciò ha aggravato le condizioni delle persone con diabete insulino-resistenti perché come consigliato anche nel decalogo dell’Aniad il movimento regolare contribuisce ad un miglioramento generale dello stato non solo fisico ma anche psichico. In aggiunta la trasformazione di molte strutture ospedaliere in strutture Covid ha rallentato se non addirittura causato la cancellazione delle visite di controllo periodiche che per persone con diabete che hanno numerose malattie correlate, sono indispensabili per raggiungere una situazione di controllo. In nostro aiuto è arrivata la cosiddetta “telemedicina” che ci ha consentito di seguire i nostri pazienti da remoto limitando l’abbandono assistenziale».

Recentemente sono stati pubblicati i dati di un grande studio epidemiologico, il Capture, su diabete e malattia cardiovascolare, in cui, spiega il diabetologo «emerge la stretta correlazione tra il diabete e le malattie cardiovascolari. Una correlazione che per troppo tempo, dalle persone con diabete e anche dagli specialisti, è stata sottovalutata. Abbiamo scoperto che, anche se con sfumature diverse, la malattia cardiovascolare accertata è presente nel 35% delle storie cliniche delle persone con diabete di Tipo2.  La mia pratica clinica mi ha confermato questi dati soprattutto se penso alla “stratificazione” dei pazienti dalla quale emerge che oltre il 70% di loro presentava almeno 3 fattori di rischio (di cui uno, cardiovascolare».

Secondo l'ultimo Barometer Report una persona con diabete che non presenta complicanze ha un costo annuale a carico del Servizio sanitario nazionale, si circa 2.800 euro annui. Per una persona con complicanze arriviamo fino a 12.000 euro senza considerare il peso e i costi sociali dovuti ad esempio alle assenze dal lavoro. «Curare meglio la persona con diabete, avere un approccio olistico – conclude il medico specialista – ci consente di migliorare la sua condizione di vita ma anche a livello collettivo di avere notevoli risparmi. In questo quadro le terapie innovative sono molto importanti perché a fronte di un apparente costo maggiore nel breve termine ci consentono, nel lungo termine, di avere un grosso risparmio in termini di costi sanitari e sociali».

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