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Gigi D’Alessio, gli arresti domiciliari e la fuga dalla polizia a Napoli: un aneddoto incredibile sul primo concerto

Gigi D’Alessio, gli inizi della carriera e un formidabile aneddoto del suo primo concerto al Palapartenope raccontato ad un esterrefatto Paolo Bonolis.
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Gigi D'Alessio, trent'anni di carriera di autore, musicista e interprete, ne ha di aneddoti da raccontare. E le sue storie – soprattutto quelle degli inizi – abbracciano a tutto tondo il variegato (in alcuni casi opaco) mondo della musica popolare e neomelodica "made in Napoli". Il business delle esibizioni ai matrimoni, le feste di piazza nei paesi e tutto quel mondo che molti artisti popolari hanno dovuto attraversare, una sorta di battesimo del fuoco prima della grande consacrazione.

Correva l'anno 2005, era il 29 dicembre: a "Il senso della vita", talk show condotto da Paolo Bonolis su Canale 5, Gigi D'Alessio si racconta  nella classica intervista per immagini e snocciola storie su storie davanti ad un Bonolis esterrefatto e divertito.

Un aneddoto in particolare è destinato a restare nella memoria di molti poiché descrive esattamente il mondo "di mezzo" che ruota intorno alla musica a Napoli, fra concerti e concertini, cd e biglietti da vendere. Parliamo degli anni Novanta, siamo sempre all'ombra del Vesuvio. D'Alessio è un giovane artista già noto e gettonatissimo nelle cerimonie ma non ancora consacrato dal pubblico pagante in uno show.

Racconta a Paolo Bonolis:

Mi dico: io non voglio rimanere sempre a fare i matrimoni, voglio fare un concentro importante. E lo feci, lo feci poi al Palapartenope di Napoli. Il primo concerto…ovviamente per me era come cantare in piazza Duomo a Milano o cantare in piazza Plebiscito a Napoli. Era fissato per il 26 dicembre, era una data in cui al Palapartenope il concerto era sempre quello di Nino D'Angelo.

Io cosa feci? L'anno prima prenotai subito il palazzetto per l'anno successivo. Il 26 dicembre è quella che si definisce una "data teatrale", pensavo …se riesco a fare un bel colpo qui è andata. E così ho iniziato a vendere i biglietti mesi prima. Mettevo io i manifesti in strada lo giuro. E vendevo i biglietti porta a porta.

Arriva poi un bel colpo di fortuna, ovvero qualcuno che compra una buona quantità di biglietti per lo show di dicembre. Racconta ancora D'Alessio:

Mi chiamò il mio vecchio impresario- a Napoli ci sono più impresari che cantanti – e mi disse: "Gigi, mi ha chiamato un amico tuo per portargli 25 biglietti a Capodichino".  Io vado a portarglieli, si tratta di una persona che mi contattava spesso per fare i matrimoni…  25 biglietti. Dopo pochi giorni mi richiama per altri 25 biglietti. E praticamente questo tizio comprò 300 biglietti. Venderne così tanti una persona era una soddisfazione.

Si arriva al fatto incredibile, al clou dell'aneddoto:

Il 24 dicembre cosa faccio? Compro un  bel cesto di frutta, di quelli natalizi e vado a fare gli auguri a questo tizio. Gli porto il cesto e ad un certo punto sentiamo bussare alla porta..bum bum bum. E lui strilla: "È la polizia!"

La storiella entra nel vivo, perché l'arrivo della polizia è dovuto ad un fatto ben preciso:

Lui mi dice: Giggì, noi siamo nei guai, perché io sono agli arresti domiciliari. E questi adesso se ti vedono qui ho ho problemi, ma pure tu passi un guaio. Devi andare via.

Paolo Bonolis ascolta e poi interrompe D'Alessio dicendo: «Io voglio vedere dove va a finire questa storia…». Presto detto:

Mi dico: e mo' dove scappo? La casa era al piano terra ma dietro sbucava in un giardino. Pioveva a dirotto, era dicembre. Io salto da questo balcone e vado nel giardino e lui riesce ad aprire la porta e fare entrare la polizia. Vedo un albero e ci salgo su. Tieni conto che a Napoli ero già famoso, la gente mi conosceva…

Mo', quest'albero era praticamente confinante con un altro palazzo e si vedeva  la cucina di una signora. Immagina che io sto sull'albero … si affaccia la figlia di questa signora. Apre la finestra e fa:

"Mammà! Vieni a vedere che ci sta Gigi D'Alessio su un albero!"

Io  le facevo segno di stare zitta…

E la mamma dalla cucina: "Stronza, entra dentro! Tu a questo Gigi d'Alessio lo vedi dappertutto!

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