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Genny Cesarano ucciso per errore a Napoli a 17 anni, processo da rifare

Processo da rifare per la morte di Genny Cesarano, vittima innocente di camorra, ucciso per errore a 17 anni durante una stesa al Rione Sanità, nel 2015. La Corte di Cassazione ha rinviato a una nuova sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli il processo di secondo grado sull’omicidio avvenuto il 6 settembre del 2015.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Processo da rifare per la morte di Genny Cesarano, vittima innocente di camorra, ucciso per errore a 17 anni durante una stesa al Rione Sanità, nel 2015. La Corte di Cassazione ha rinviato a una nuova sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli il processo di secondo grado sull'omicidio avvenuto il 6 settembre del 2015. Presa in considerazione quindi la strategia del collegio difensivo, secondo la quale l'omicidio del povero Genny Cesarano sarebbe stato eseguito nell'immediatezza di una ‘stesa' subìta e non fosse il frutto di un proposito premeditato.

Per quella tragica morte di Genny, il 6 dicembre 2017 sono stati condannati all'ergastolo, dal gup di Napoli Alberto Vecchione, Antonio Buono (difeso dall'avvocato penalista Enrico Di Finizio), Luigi Cutarelli (difeso dall'avvocato Domenico Dello Iacono), Ciro Perfetto (difeso dall'avvocato Annalisa Senese) e anche Mariano Torre. Sedici anni di reclusione furono inflitti, invece, al mandante del raid, Carlo Lo Russo, bosso dell'omonimo clan e collaboratore di giustizia. L'11 luglio 2019, la IV sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli, confermò la pena dell'ergastolo per tre dei quattro imputati e per il mandante, ma decise di ridurre la pena, dall'ergastolo a 16 anni, per Mariano Torre, il quale, con una lettera di scuse alla famiglia Cesarano, annunciò in sostanza l'avvio di un percorso di collaborazione con la giustizia.

Nel Rione Sanità, solo il 6 aprile scorso, due ragazzini di 14 e 15 anni sono stati feriti a colpi di pistola nella zona dei Vergini. Una rapina, hanno detto loro. Ai carabinieri, intervenuti al Pronto Soccorso, hanno raccontato di essere stati fermati nel cuore della notte da alcuni sconosciuti che volevano il loro scooter e che, al tentativo di reazione, hanno sparato. Sul posto indicato, però, non sono state trovate tracce di sangue né bossoli. Nel quartiere è tornata la paura di ritrovarsi in una sparatoria all'improvviso, che possa ripetersi ciò che successe nel 2015 al povero Genny.

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