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Fujenti Madonna dell’Arco: stop alla processione di Pasquetta

Stop alla processione dei fujenti per la Madonna dell’Arco a Pasquetta. Il Santuario di Sant’Anastasia, infatti, resterà chiuso dal 2 aprile, giorno del Venerdì Santo, a martedì 6 aprile. A comunicare il divieto della processione a causa della pandemia del Coronavirus è il rettore del Santuario di Sant’Anastasia, padre Alessio Maria Romano: “Evitare nuovi focolai”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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No alla processione dei fujenti per la Madonna dell'Arco a Pasquetta. Il Santuario di Sant'Anastasia, infatti, resterà chiuso dal 2 aprile, giorno del Venerdì Santo, a martedì 6 aprile. A comunicare il divieto della processione per quest'anno, a causa della pandemia del Coronavirus, è il rettore del Santuario di Sant'Anastasia, padre Alessio Maria Romano, che ha motivato la decisione in una diretta Facebook. “Impossibile oltre che imprudente – ha spiegato don Romano nel suo messaggio ai “carissimi devoti della Madonna dell’Arco” – pensare che centinaia di migliaia di persone possano mettersi in cammino e ritrovarsi qui al santuario per rendere omaggio alla nostra Mamma dell’Arco. Il pericolo di nuovi focolai è ancora troppo alto e nessuno di noi deve mettere a repentaglio la propria vita e quella degli altri. Il protrarsi dell’emergenza Coronavirus chiama tutti ad un grande senso di responsabilità al quale nessuno di noi può sottrarsi”. La decisione è stata condivisa con tutte le autorità e rivolta a salvaguardare la salute dei fedeli.

No al pellegrinaggio di Lunedì in Albis

Bisogna scongiurare – ha detto don Romano – “pericolose situazioni e comportamenti sprovveduti”. I fedeli, quindi, così come avvenuto anche l'anno scorso, quando la Pasqua arrivò durante il periodo del lockdown, potranno vivere insieme un momento di preghiera la notte di Pasqua con una diretta sulla pagina social del Santuario di Sant'Anastasia. “È ancora lontano il ritorno ad una vita normale – spiega il rettore – che ci permetta di poter svolgere in serenità tranquillità tutte le nostre attività sia religiose che civili. La prudenza ancora una volta ci impone di non poter svolgere il tradizionale pellegrinaggio del lunedì in Albis. Siamo tutti responsabili gli uni degli altri. Ed è questo grande senso di responsabilità e di affetto reciproco che ci spinge ancora una volta a dover rinunciare anche quest’anno al tradizionale pellegrinaggio”.

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