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Due secoli e mezzo di carcere al gruppo “Abbasce Miano”, il clan erede dei Lo Russo

In appello inflitti oltre 260 anni di carcere a capi e gregari dei Balzano-D’Errico-Scarpellini, gruppo criminale che ambiva ad essere l’erede dei “Capitoni”.
A cura di Nico Falco
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Si chiude con 263 anni di carcere inflitti il processo di appello per il gruppo camorristico Balzano-D'Errico-Scarpellini, noto anche come quelli di "Abbasce Miano", compagine criminale che aveva cercato di prendere il posto dei Lo Russo dopo la disarticolazione del clan dei "Capitoni"; le variazioni di pena hanno riguardato 26 dei 35 imputati. Il clan era stato sgominato con un blitz nel febbraio 2020, mentre un anno dopo, nel marzo 2021, erano arrivate le sentenze di primo grado.

Inflitti 263 anni di carcere al clan di "Abbasce Miano"

Le sentenze per capi e gregari, tra conferme e rideterminazioni, sono state emesse dalla quarta sezione penale della Corte di Appello di Napoli (presidente Aldo Pirozzi). Tra i condannati figurano anche Matteo Balzano, ritenuto elemento di vertice del gruppo criminale (20 anni in primo grado, 17 in appello), difeso dall'avvocato Raffaele Chiummariello, che rappresentava anche Giuseppe Falcone (8 anni, 10 mesi e 20 giorni), Mario De Marinis (8 anni e 4 mesi), Salvatore De Marinis (6 anni e 4 mesi) e Cira Ciotola (un anno). Confermata anche in appello la pena di due anni e mezzo di reclusione a Vincenza Carrarese, detta "Nancy", moglie di Pasquale Sibillo, il baby boss che aveva guidato la "paranza dei bimbi" insieme al fratello Emanuele (ucciso in un agguato nel 2005, a 20 anni) durante lo scontro con i Buonerba.

La guerra tra clan per l'eredità dei Lo Russo

Secondo gli inquirenti i Balzano-D'Errico-Scarpellini avevano tentato di occupare lo spazio lasciato vacante a seguito degli arresti e dei pentimenti che negli ultimi anni avevano decimato il clan Lo Russo ed erano quindi entrati in contrasto coi Cifrone, detti quelli di "‘Ncopp Miano", con roccaforte, appunto, nella parte nord del quartiere della periferia di Napoli. I Balzano-D'Errico-Scarpellini avrebbero intessuto alleanze anche con clan di altre zone della città: nel gennaio scorso un elemento di spicco del gruppo criminale era stato arrestato durante un summit a Pianura insieme a pregiudicati del quartiere della periferia ovest.

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