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Droga dal Sudamerica all’Europa: “Smantellato uno dei cartelli più importanti al mondo”

Smantellato uno dei cartelli di droga più grandi del mondo: 28 gli arresti nella mattinata di oggi. “Risultato che non capita tutti i giorni”, spiegano Fabbrocini (Squadra Mobile) e Toma (Gico)
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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"Uno dei cartelli della droga più importanti a livello mondiale" quello sgominato quest'oggi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Lo ha spiegato Alfredo Fabbrocini, Primo Dirigente della Squadra Mobile partenopea, in un incontro informale tenuto con i giornalisti in Questura nel capoluogo campano. All'operazione di questa mattina ha collaborato anche il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (Scico) della Guardia di Finanza, ed ha portato a 28 arresti complessivi.

Fabbrocini: "Gruppo capace di rifornire diversi gruppi criminali"

"Parliamo di un traffico gestito principalmente da Raffaele Imperiale come referente principale", ha spiegato Alfredo Fabbrocini, capo della Squadra Mobile di Napoli, "che aveva contatti che partivano dal Sud America, arrivavano in Europa ma anche in Africa. Quindi parliamo di un sistema complesso che era in grado di movimentare svariati quantitativi di droga: parliamo di oltre sette tonnellate in un solo anno e in grado di rifornire non solo gruppi napoletani, ma anche di altre consorterie criminali come quelle calabresi". Fabroccini ha anche spiegato che "tutti i nostri latitanti sono stati riportati in Italia e per questo bisogna dare atto al grande sforzo della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e alla Direzione Nazionale, che sono riusciti in qualche modo a stringere un legame giudiziario con Dubai che ci ha permesso di ottenere questi risultati che, vi assicuro, non sono all'ordine del giorno".

Alfredo Fabbrocini, Primo Dirigente della Squadra Mobile di Napoli
Alfredo Fabbrocini, Primo Dirigente della Squadra Mobile di Napoli

Toma: "Organizzazione basata sull'omertà interna"

Dello stesso parere anche il tenente colonnello Danilo Toma, comandante del Gruppo d'investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di Finanza, che ha spiegato ai cronisti: "L'organizzazione di Imperiale è assolutamente trasversale, per molti anni è stato uno dei fornitori principali di tutta l'area napoletana. Quindi dobbiamo pensqre che Imperiale, grazie alla sua rete, è riuscito ad imporsi per decenni quale unico fornitore o comunque principale fornitore di cocaina nel territorio napoletano. Sicuramente l'organizzazione poteva contare su un'omertà interna, per cui non è trapelato nulla nel corso degli anni rispetto ai vari compiti e ai vari ruoli che ogni affiliato aveva. L'organizzazione non si preoccupava nemmeno di subire perdite importanti di cocaina derivanti da sequestri, anche nell'ordine di 50-60 tonnellate per volta".

Danilo Toma, tenente colonnello del Gico della Guardia di Finanza
Danilo Toma, tenente colonnello del Gico della Guardia di Finanza

La droga nascosta anche tra i carichi di frutta

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la droga che arrivava dal Sud America veniva occultata in alcuni container, tra i carichi di frutta e di altre tipologie merce. Arrivata nel Vecchio Continente, la cocaina veniva poi trasportata su gomma da autotrasportatori compiacenti e veniva poi occultata in depositi diffusi capillarmente sul territorio italiano, tra Campania, Calabria, Lazio ed Emilia-Romagna. Sono stati 28 gli arresti di questa mattina, accusati di associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e riciclaggio di denaro.

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