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Crisi Covid cantieri, Filca Cisl: “In Campania da luglio alto rischio di licenziamenti”

Massimo Sannino (Filca Cisl): “Il Decreto Sostegni, approvato nei giorni scorsi, consente alle imprese edili di licenziare già dal primo luglio prossimo, e blocca invece i licenziamenti fino al 31 ottobre solo nei settori non provvisti di Cigo. Una scelta che ci preoccupa tantissimo, vista la situazione delle costruzioni, in crisi profonda oramai da 12 anni”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Le misure messe in campo dal Governo per sostenere tutte le categorie produttive del Paese in questa lunga, difficile fase di crisi sanitaria, sociale ed economica sono significative ma ancora insufficienti, e in qualche caso sbagliate. Un esempio: il Decreto Sostegni, approvato nei giorni scorsi, consente alle imprese edili di licenziare già dal primo luglio prossimo, e blocca invece i licenziamenti fino al 31 ottobre solo nei settori non provvisti di Cigo". A lanciare l'allarme per le aziende della Campania è Massimo Sannino, responsabile Filca-Cisl Campania, il sindacato dell'edilizia. 

"Sostenere l'accesso al credito per le ditte"

"Una scelta discutibile – prosegue Sannino – che ci preoccupa tantissimo, vista la situazione delle costruzioni, in crisi profonda oramai da 12 anni. Ma c’è un’altra emergenza che va affrontata con coraggio e determinatezza: l’accesso al credito delle aziende. Ci imbattiamo quotidianamente in tantissimi casi di imprenditori edili che non riescono a ripartire per mancanza di liquidità, o non hanno accesso ai finanziamenti per cavilli burocratici o per problemi con gli istituti di credito. Troppo spesso le banche non sono in grado di sostenere le imprese, di dare fiducia agli imprenditori, di consentire alle aziende di ripartire. È il frutto di uno schema vecchio e non più adatto alla situazione attuale. Attuare una vera riforma del sistema creditizio, mettere le banche nelle condizioni di sostenere e rilanciare il tessuto produttivo edile non può che portare benefici a tutti: aziende, lavoratori, ma anche la comunità, che attende impaziente opere annunciate da anni. Se finalmente ripartiranno i cantieri, e i provvedimenti del Governo fanno ben sperare, sarebbe un errore gravissimo farci trovare impreparati”.

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