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Covid-19, l’odissea di Angela: “Tampone prima perso, poi sbagliato. Ora siamo in quarantena”

Angela Dell’Aversano, 26enne di Frattaminore a Fanpage.it: “Rientrata dalla Spagna il 21 agosto, sono riuscita a fare un tampone a Castellammare e mi sono messa in quarantena. Ma l’hanno perso. L’ho rifatto a Pozzuoli e dopo 4 giorni dall’Asl mi hanno detto che ero negativa. Sono uscita di casa per riabbracciare i miei genitori. Ma nel pomeriggio mi hanno richiamato dicendo che ero positiva. Adesso siamo tutti in quarantena”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Riuscire ad avere un tampone per il Coronavirus per alcune persone in Campania sembra una missione impossibile, come è accaduto a me. Rientrata dalla Spagna il 21 agosto, sono riuscita a fare un tampone a Castellammare. Tranquilla, sono subito tornata a casa e mi sono messa in isolamento senza vedere nemmeno i familiari, nell'attesa del risultato. Ma dopo 4 giorni senza risposte ho appreso che il test si era smarrito. Ho fatto allora un secondo tampone all'Ospedale di Pozzuoli e mi sono rimessa in quarantena e dopo 4 giorni dall'Asl mi hanno comunicato che ero negativa. Sono uscita di casa in preda alla gioia per riabbracciare i miei genitori. Nel pomeriggio l'Asl mi ha mandato un secondo referto di rettifica, dicendo questa volta che ero positiva. Risultato: adesso anche i miei genitori sono in quarantena a casa”. È amareggiata Angela Dell'Aversano, una ragazza di 26 anni di Frattaminore, che a Fanpage.it racconta la sua odissea per riuscire a fare il tampone per il Coronavirus.

Quando ha iniziato la pratica per fare il tampone?

“Venerdì 21 agosto sono rientrata da Ibiza, in Spagna, atterrando a Roma Fiumicino, dove, secondo quanto disposto, avrei dovuto sottopormi al tampone per escludere un eventuale contagio da Coronavirus. Peccato che i tamponi in Aeroporto si potevano fare fino alle ore 18 e il mio volo dalla Spagna è atterrato alle 21,30 a Roma. A quel punto non ho potuto fare nessun tampone. Sono ritornata nel mio paese, in provincia di Napoli, mettendomi in isolamento preventivo in un appartamento al piano terra, da sola. Mentre i miei genitori vivono al piano di sopra”.

Poi cosa è successo?

“Il giorno dopo ho inviato un'email all'Asl Napoli 2 per comunicare il rientro e l'ho contattata anche telefonicamente. Ho chiamato il mio medico curante, ma era in ferie. Ho cominciato quindi a informarmi per fare il tampone. Mi sono recata a Castellamare di Stabia dove il sindaco aveva allestito un drive-in per i suoi concittadini. Nonostante non fosse quello il mio paese, ho spiegato loro la mia situazione e sono riuscita a farmi fare il tampone. Nei giorni seguenti ho continuato la mia auto-quarantena e dopo le 48 ore di prassi il risultato non arrivava ancora. Ho iniziato quindi a chiamare sia l'Asl Napoli 2, la mia Asl di riferimento, che l'Asl 3 di Castellammare. Ma il mio tampone sembra si sia smarrito. Mi è stato consigliato di fare di nuovo il modulo per il tampone alla mia Asl”.

Quindi ha fatto un secondo tampone?

“Sì, mercoledì 26 agosto ho fatto nuovamente il tampone, stavolta presso l’ospedale di Pozzuoli. Sono ritornata quindi in autoquarantena, non avendo contatti con nessuno. Dopo ben 5 giorni, non avendo ricevuto ancora risposta, lunedì 31 agosto, in mattinata, attorno alle 10, ho chiamato l'Asl di Giugliano e qui mi hanno detto a voce che ero negativa al Covid19. Ho ricevuto anche il referto dell'Ospedale dei Colli Monaldi-Cotugno, dove è stato analizzato il tampone, che lo dimostra”.

A quel punto cosa ha fatto?

“Ovviamente, sollevata e alleggerita, sono ritornata dai miei genitori. Ma nel pomeriggio dello stesso giorno, alle 15 circa, ho ricevuto la telefonata dall’Asl di Giugliano che mi riferiva che c’era stata un’incongruenza in merito al risultato del mio tampone e che, in realtà, ero positiva, come evidenziato dalla rettifica del referto. Ho chiesto spiegazioni, ma mi hanno risposto che a loro spetta solo visionare e comunicare il risultato del test e che tutto dipende dal Cotugno, l’ospedale in cui vengono analizzati i tamponi”.

Ha sintomi?

“No, non ho sintomi. Mi sento bene. Ma sono arrabbiata e indignata per quanto accaduto. Adesso, nonostante tutte le precauzioni, siamo tutti in quarantena, anche i miei genitori. E questo non per una mia mancanza di rispetto, o responsabilità, ma per un sistema sanitario che, in un momento così delicato come quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo durante questa emergenza sanitaria, mostra ancora una volta tutti i suoi punti deboli, che si riversano, inevitabilmente, su tutti noi. Adesso spero che si affrettino per chiamarci per il secondo tampone per me e il primo per i miei genitori e che tutto vada bene”.

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