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Covid Juve-Napoli, Ascierto, Bianchi e Botti del Pascale: “Lega Calcio irresponsabile”

Duro giudizio dei medici dell’Istituto Pascale, con Paolo Ascierto, sperimentatore del Tocilizumab per la cura del Coronavirus, Attilio Bianchi, direttore generale, e Gerardo Botti, direttore scientifico dell’Istituto anti-tumori sull’atteggiamento della Lega Calcio in merito al rinvio della partita tra la Juventus e il Napoli per il Coronavirus. “Atteggiamento della Lega Calcio rispetto all partita Juve-Napoli è irresponsabile. Far giocare quella partita avrebbe messo a rischio anche i giocatori della Juve e rischia di attivare un’altro focolaio”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“L'atteggiamento della Lega Calcio rispetto all partita Juve-Napoli è irresponsabile. Far giocare quella partita mette a rischio anche i giocatori della Juve e rischia di attivare un’altro focolaio”. Duro giudizio dei medici dell'Istituto Pascale, con Paolo Ascierto, sperimentatore del Tocilizumab per la cura del Coronavirus, Attilio Bianchi, direttore generale, e Gerardo Botti, direttore scientifico dell'Istituto anti-tumori sull'atteggiamento della Lega Calcio in merito al rinvio della partita tra la Juventus e il Napoli per il Coronavirus.

Ascierto e Pascale: “Rischioso giocare quella partita”

La decisione se disputare o meno la partita Juventus-Napoli, dopo il divieto dell'Asl Napoli 1 di far partire il club azzurro da Capodichino ha suscitato molte polemiche ieri. Con la Juve che è scesa lo stesso in campo. Sulla vicenda sono intervenuti anche i medici ricercatori dell'Istituto Pascale, in prima linea dall'inizio della pandemia nella lotta al Coronavirus. “Da persone impegnate sul campo in questa pandemia – scrivono Attilio Bianchi, Gerardo Botti e Paolo Ascierto in un post pubblicato sulla pagina dell'Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale”– troviamo che l’atteggiamento della Lega Calcio rispetto all partita Juve-Napoli sia irresponsabile. In questi mesi abbiamo costantemente invitato tutti alla prudenza ed al rispetto delle regole di sicurezza nell’intento di limitare la diffusione del virus ma, a quanto pare, questi appelli sono rimasti inascoltati. Troviamo oltremodo rischioso che un organo sportivo di tale rilievo, e che dovrebbe essere da esempio, disattenda le più elementari procedure volte alla tutela della salute pubblica. Se è regola generale che i soggetti che hanno avuto contatti con positivi siano posti in quarantena, non si capisce perché ciò non debba essere ancor più valido per i calciatori che, oltretutto, in campo si trovano in una una condizione di assenza di protezione”.

“Così si scoraggia la gente da rispettare le regole”

“Con queste premesse – concludono – d’ora in poi, come si potrà pretendere che la gente comune osservi le norme di sicurezza anti-COVID avendo davanti agli occhi un così deleterio esempio? Anche se precedentemente sono state dettate delle regole sottoscritte da tutte le squadre, non è detto che queste regole siano assolute. La prima regola deve essere ma tenere in sicurezza i giocatori ed evitare la diffusione del contagio. Far giocare quella partita mette a rischio anche i giocatori della Juve e rischia di attivare un’altro focolaio. Confidiamo sempre che il buon senso prevalga”.

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