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Covid 19

Covid Campania: 9 casi su 10 da variante inglese del virus, 1 su 100 da brasiliana

L’Iss ha diffuso i dati relativi all’indagine del 18 marzo sulla prevalenza delle varianti del virus Sars-Cov-2 in Italia. A livello nazionale, con 1951 campioni sequenziati, 86,7% dei casi sono da variante inglese, 4% da brasiliana. In Campania, dove sono stati sequenziati 261 campioni, risultati simili: 88,9% da variante inglese, 1,5% da variante brasiliana.
A cura di Nico Falco
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La cosiddetta variante inglese del coronavirus Sars-Cov-2 ha quasi completamente preso il posto del ceppo iniziale ed a questa sono riconducibili l'86,7% delle nuove infezioni a livello nazionale, percentuale che sale all'88,9% in Campania. Molto diffusa, rispetto alle altre, anche la cosiddetta variante brasiliana: 4% dei nuovi casi in Italia, 1,5% in Campania. I dati sono contenuti nell'indagine del 18 marzo 2021 dell'Iss (Istituto Superiore di Sanità) che riguarda la prevalenza in Italia di 5 varianti: la lineage B.1.1.7 (nota come variante inglese), la lineage P.1 (ex lineage B.1.1.248, identificata a Manaus, Brasile, ovvero variante brasiliana), la lineage P.2, la lineage B.1.351 (la cosiddetta variante sudafricana, prima definita 501Y.V2) e la lineage B.1.525 (la variante scozzese).

In Campania 9 infezioni su 10 sono da variante inglese

In Campania sono stati sequenziati 261 campioni in 3 laboratori. La maggior parte sono risultati riconducibili alla variante inglese (232, quindi 88,9%), 4 alla variante brasiliana (1,5%) e altri 25 a varianti non oggetto di questa indagine. Il risultato è quindi molto simile alla media nazionale. In generale, la variante brasiliana risulta poco diffusa su tutto il territorio, fatta eccezione per l'Umbria (32% contro 64% della inglese, con 26 campioni sequenziati) e il Lazio (20,5% contro il 78,5% della inglese, con 205 campioni sequenziati).

La prevalenza delle varianti del coronavirus in Italia

Allo studio hanno partecipato le 21 Regioni e 126 laboratori. A livello nazionale sono stati effettuati 1.951 sequenziamenti. Delle infezioni esaminate, 1.688 sono risultate riconducibili alla variante B.1.1.7, 94 infezioni alla P.1, 3 infezioni alla B.1.351, 0 alla P.2 e 13 alla B.1.525. Altri 123 genomi sono infine riconducibili a ceppi del virus Sars-Cov-2 non appartenenti alle 5 varianti oggetto dell'indagine.

Da qui, le stime di prevalenza (sempre a livello nazionale), ottenute come la media delle prevalenze nelle diverse regioni pesate per il numero di casi regionali notificati il 18 Marzo 2021: variante B.1.1.7 (inglese) 86,7% (range 63,6% – 100%), variante P.1 (brasiliana) 4% (range 0% – 32%), variante B.1.351 (sudafricana) 0,1% (range 0% – 4,8%), variante P.2 0%, variante B.1.525 0,6% (range 0% – 13,3%).

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