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Condannato agli arresti domiciliari, ma non ha una casa: detenuto di 75 anni resta in carcere

La storia dell’uomo, 75 anni, detenuto nel carcere di Avellino è emersa dal report presentato dall’Unione Camere Penali, dal Garante dei detenuti di Avellino e dall’associazione “Nessuno tocchi Caino”.
A cura di Valerio Papadia
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Amara la storia di un uomo di 75 anni, detenuto nel carcere di Avellino, che potrebbe scontare la sua condanna ai domiciliari ma resta in galera: l'uomo, infatti, non ha una casa e non ha i soldi per poter prendere un appartamento in affitto e scontare lì la condanna. La storia è emersa dal report che conclude il progetto "Viaggio della speranza", presentato oggi e promosso dall'Unione Camere Penali, dal Garante dei detenuti della provincia di Avellino e dall'associazione "Nessuno tocchi Caino".

"Un viaggio molto spesso nel buio perché lo Stato non investe nella rieducazione e nel reinserimento tra le maglie della giustizia-lumaca e le falle del sistema penitenziario" ha detto Carlo Mele, Garante dei detenuti di Avellino. "Luci e ombre nel carcere di Avellino – ha detto Rita Bernardini, presidente di Nessuno tocchi Caino -: da un lato c'è l'impegno per garantire ai detenuti di lavorare e studiare, dall'altro strutture fatiscenti e nel degrado".

Per Giovanna Perna, responsabile dell'Osservatorio carceri per l'Unione Camere Penali, invece "La carenza di psichiatri e assistenti sociali  è una criticità ormai diventata permanente nonostante sia stata più volte segnala e denunciata. Una situazione che rende più difficile il lavoro dei direttori degli istituti e degli agenti penitenziari oltre a non garantire il rispetto della dignità di questi particolari detenuti".

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