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Castel dell’Ovo chiuso, una tettoia per proteggere chi passa dai crolli e riaprirlo subito

Il nuovo passaggio pedonale costerà 83mila euro. Il Comune approva la delibera per la messa in sicurezza provvisoria.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Il Comune di Napoli costruirà un percorso pedonale protetto per consentire di riaprire subito il Castel dell'Ovo, dopo i crolli di pietre di tufo dalla facciata esterna che hanno costretto i dirigenti a chiuderlo a tempo indefinito. La tettoia protettiva sarà realizzata in via provvisoria sul lato del camminamento che costeggia la parete, dove si trovano gli ascensori. Palazzo San Giacomo ha approvato in tempi record una delibera che sblocca circa 84mila euro per la messa in sicurezza.

Delibera lampo del Comune per riaprire il castello

L'amministrazione Manfredi gioca d'anticipo. Il Comune, infatti, non ha ancora approvato il bilancio preventivo 2022. Le risorse saranno quindi prelevate dal fondo di riserva. Nel dettaglio, 83.596,70 euro, per finanziare la messa in sicurezza della parete prospiciente mediante un percorso protetto temporaneo del camminamento di Castel dell'Ovo, nei pressi degli ascensori, dove si sono verificati i distacchi di frammenti di conci tufacei.

Il Castello, infatti, è chiuso da ieri, su disposizione del dirigente firmata mercoledì sera. Sono state sospese tutte le attività all'interno, mostre, spettacoli, convegni, visite guidate, shooting fotografici e video e matrimoni. Si potrà entrare solo per motivi di servizio. La situazione resterà così fino all'esecuzione della messa in sicurezza. Castel dell'Ovo negli ultimi mesi ha subito dei cedimenti di mattoni di tufo, precipitati al suolo anche da 25 metri di altezza. I distacchi riguardano le facciate esterne e vanno ad aggiungersi ai danni provocati dalla violenta mareggiata del 28 dicembre 2020, con devastazioni anche sulla parte interna del Ramaglietto.

Il rebus della proprietà del Castello

Sullo sfondo anche la definizione dell'assetto della proprietà e dell'uso del Castel dell'Ovo, divisa tra Demanio dello Stato e Comune. Il Castello doveva passare al Municipio nell'ambito del federalismo demaniale. Le procedure iniziarono nel lontano 2013, quasi 10 anni fa, ma l'operazione non è andata in porto. Il Comune ha deciso, quindi, di anticipare i soldi per la messa in sicurezza, eseguendola in prima persona, ma "a titolo di anticipazione, restando la stessa a carico dell'Agenzia del Demanio, attraverso compensazione con le indennità di occupazione e i canoni ancora dovuti dal Comune", come precisa la delibera.

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