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Opinioni
11 Marzo 2023
16:55

Carlo Cracco riprova a far polemica sulla pizza che non è napoletana (anzi nemmeno italiana)

Carlo Cracco e la sua “pizza”: storia di una polemica che non ha più ragione d’esistere.
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Correva l'anno 2018. Carlo Cracco, dopo Masterchef apre un suo ristorante in Galleria a Milano. E fra i piatti propone una pizza che costa 20 euro e che non è nemmeno lontana parente della pizza che conosciamo. Lo scontrino del ristorante di Cracco diventa virale sui social e apre la discussione: una (non) pizza come quella può costare così tanto soltanto per fatto che a proporla sia uno chef stellato e televisivo?

Anni dopo, Carlo Cracco ci riprova a far polemica sulla pizza. È tornato in tv con un suo show su Amazon Prime e in una intervista a Fanpage.it tocca vari temi, fra i quali quella della "pizza" milanese. Sostiene che la pizza non sia nata a Napoli, anzi che non sia nemmeno italiana. Nulla quaestio, ma occorrerebbe capire cosa intende per pizza Cracco. Su questo però lui è sempre ‘fumoso'.

Ecco cosa ha dichiarato:

Non era una provocazione, la pizza non è italiana, si fa in tutto il bacino del Mediterraneo, si chiama pizza a Napoli. La faccio perché uno chef deve saper gestire tutta la linea della cucina.

La pizza però va avanti, non appartiene a qualcuno, è di proprietà di chi se ne prende cura. Io la faccio come piace a me e credo di farla bene

Se ne potrebbe dedurre che secondo l'ex giudice di Masterchef la pizza si evolve ed è oggetto di ‘cure' solo se a realizzarla è lui e solo se si vende a venti euro e passa?

Ormai è prassi, Flavio Briatore l'ha insegnato: se si vuole innescare una polemica nazionale basta parlare in un certo modo della pizza. In realtà qualcosa è cambiato dal periodo della prima vicenda Cracco: sono così tanti i pizzaiuoli a Napoli e non solo, che propongono tradizione ed eccellenza o straordinarie rivisitazioni che, semplicemente, si bada al prodotto e alla sua autenticità.

E che la pizza dello chef milanese non sia proprio il suo piatto forte non lo dicono i puristi partenopei, ma il fatto che nel corso degli anni non è diventata un piatto di cui si parla. Se non per il prezzo.

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Giornalista professionista, capo servizio di Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha un podcast e una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri Il Casalese (Edizioni Cento Autori, 2011); Novantadue (Castelvecchi, 2012), Le mani nella città e L'Invisibile (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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