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Capri e Anacapri zona gialla, il Tar dice no: sono zona arancione come il resto della Campania

Capri isola ribelle. Ma il no dell’isola Azzurra alle ordinanze anti zona arancione è stato oggi bocciato dal Tribunale amministrativo regionale della Campania che sentenzia: ha ragione la Regione Campania. Dunque le restrizioni restano quelle decise dall’ordinanza firmata dal governatore Vincenzo De Luca.
A cura di Redazione Napoli
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Capri e Anacapri non sono zona gialla Covid, ma – come il resto della Campania – rientrano nelle restrizioni disposte dalla Regione Campania. Con due decreti, oggi il Tar Tribunale amministrativo regionale, sezione della Campania, in accoglimento dei ricorsi promossi dall’Avvocatura Regionale, ha sospeso le ordinanze con le quali i Comuni di Capri e Anacapri avevano adottato disposizioni difformi rispetto a quelle  disposte con ordinanza regionale  n.98 del 18 dicembre scorso.

In pratica sabato scorso, in risposta alla decisione di De Luca di ribadire la zona arancione in Campania,  Capri si era ribellata: «resteremo zona gialla fino al 23 dicembre».  I due sindaci dell'isola Azzurra (Capri e Anacapri) avevano firmato ordinanze comunali con le quali, recependo le disposizioni nazionali Capri si era  «organizzata» come località in zona gialla ai sensi del Dpcm di inizio dicembre, e quindi in controtendenza rispetto alle maggiori restrizione imposte per la Regione Campania dal governatore Vincenzo De Luca. Dunque consentita l'apertura di ristoranti, bar, pub e pasticcerie del territorio isolano sino alle ore 18, permettendo inoltre la consumazione al tavolo per un massimo di quattro clienti, salvo che siano conviventi. Consentito, poi, sulla terra dei Faraglioni sino alle ore 22 il servizio da asporto, ma con divieto di consumare cibi e bevande nei luoghi pubblici. Le ordinanze, apprezzate dagli isolani, non avevano tuttavia riscosso grandi adesioni a Capri (un po' di più ad Anacapri) a causa della carenza di turisti. Oggi, la decisione del Tar mette una pietra tombale sulla vicenda.

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