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Inchiesta Croce Nera, ambulanze private a Napoli

Camorra e ambulanze: arrestato Marco Salvati di Croce San Pio, protagonista dell’inchiesta di Fanpage.it

C’è anche il nome di Marco Salvati, ritenuto titolare di fatto dell’associazione “Croce San Pio” tra gli arrestati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli su camorra, appalti negli ospedali ed estorsioni. Marco Salvati e Croce San Pio erano già finiti al centro dell’inchiesta di Fanpage.it “Croce Nera”, sul sistema delle ambulanze private.
A cura di Redazione Napoli
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di Gaia Martignetti, Antonio Musella, Peppe Pace

Grazie all'appoggio del clan  aveva una posizione "dominante e monopolistica presso gli ospedali collinari del territorio cittadino, scoraggiando i concorrenti". Per questo motivo Marco Salvati è stato arrestato all'alba, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Napoli guidata da Giovanni Melillo, sugli appalti ospedalieri ed estorsioni alle ditte operanti nelle principali strutture della zona ospedaliera di Napoli. Stando a quanto evidenziato dagli inquirenti, Marco Salvati, raggiunto da una misura di custodia cautelare in carcere con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, era titolare di fatto dell'associazione di trasporto infermi "Croce San Pio". Ma in che modo aveva raggiunto questa "posizione dominante e monopolistica"?

Secondo gli inquirenti Salvati "contribuiva al rafforzamento e alla espansione della associazione mafiosa denominata clan Cimmino – Caiazzo – Basile, operante nei quartieri Vomero – Arenella, promossa, diretta ed organizzata nel tempo da Cimmino Luigi (detenuto), Caiazzo Antonio (detenuto), Basile Andrea, Desio Alessandro e Caruson Giovanni". In che modo? Salvati avrebbe versato sistematicamente nelle casse del clan parte dei guadagni dell'associazione "Croce San Pio" per il sostegno ai carcerati. In cambio avrebbe ottenuto appoggio del clan Cimmino – Caiazzo. Una forza che gli avrebbe permesso di scoraggiare i concorrenti  grazie ad accordi con esponenti di spicco del clan. Nei mesi scorsi anche Fanpage.it si è occupata di "Croce San Pio", grazie alla denuncia di un imprenditore del settore privato delle ambulanze, che raccontava come la camorra lo avesse minacciato con le pistole,  "perché deve lavorare solo Salvati".

L'inchiesta di Fanpage.it "Croce nera"

L'inchiesta di Fanpage.it parte da un video diventato virale sul web, di una madre che ha bisogno di portare il figlio disabile dall'ospedale Cardarelli a casa. Per farlo decide di ricorrere a un servizio di ambulanza privato. Una volta arrivata a casa, ai Quartieri Spagnoli, le vengono chiesti 500 euro per il trasporto. Nel quartiere scoppia l'indignazione, si organizza una colletta per aiutare la famiglia, che pagherà i 500 euro senza il rilascio di nessuna ricevuta. Quell'ambulanza era dell'associazione Croce San Pio di Napoli. Marco Salvati era già noto alle cronache. Nel 2005  finì in un'inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli. Al tempo Salvati gestiva la Croce Cangiani ed era accusato di far parte di un sistema di racket delle ambulanze private. Fu condannato a 6 anni con pena definitiva e interdizione perpetua dai pubblici uffici per i reati di illecita concorrenza con minacce, ricettazione e lesione personale con l'aggravante del metodo mafioso. Con il passare degli anni Salvati ha dato vita alla Croce San Pio, associazione che non ha convenzioni con il pubblico ma che si occupa del trasporto privato dei malati.

Il racconto a Fanpage.it dell'imprenditore minacciato

L'uomo che chiede di tutelare la sua identità è stato colpito dalle minacce di Salvati che lo hanno costretto nel tempo sull'orlo del fallimento. "Veniamo aggrediti e siamo stati anche minacciati con delle pistole, su al Cardarelli, perché dovevamo andare via dalla zona ospedaliera, perché nella zona ospedaliera deve lavorare solo Marco Salvati. Quelli che ci sono venuti a minacciare erano camorristi” racconta l'imprenditore.

“Se si avvicina qualcuno all'ospedale, dopo 3-4 minuti vengono delle motociclette vicino che ci danno l'ultimatum e dopo scatta la punizione. Esiste un sistema di monopolio gestito da Salvati e dalla Croce San Pio in tutti gli ospedali di Napoli e provincia – prosegue – all'interno delle strutture ospedaliere infermieri, operatori socio sanitari, ditte di pulizia, guardie giurate, chiamano Marco Salvati nel momento in cui c'è bisogno di una ambulanza, perché Marco Salvati gli da un contributo dai 50 ai 100 euro".

Il sistema ricostruito sarebbe questo: se bisogna portare a casa un paziente dall'ospedale e serve un'ambulanza privata, si avvicinano ai familiari del degente direttamente delle persone interne alla struttura ospedaliera che indirizzano alle ambulanze della Croce San Pio.

Un meccanismo del tutto illegale, che distrugge la concorrenza e crea un monopolio. Nessuna ambulanza o personale delle croci private potrebbe sostare all'interno di un ospedale pubblico, senza che vi sia una convenzione con lo stesso. Dopo l'inchiesta di Fanpage.it in molti chiesero maggiori verifiche sulla licenza auspicandone il ritiro.  Licenza di cui l'associazione "Croce San Pio" oggi è ancora  in possesso.

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