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Biogas combustibile dal letame di bufala: accordo fra Eni e Regione Campania per l’impianto

Accordo tra la Regione Campania e l’Eni per realizzare impianti di produzione di biogas legati ai reflui delle bufale.
A cura di Pierluigi Frattasi
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In Campania dal letame delle bufale si produrrà il biogas, materia prima rinnovabile per produrre energia pulita. È quanto prevede il patto tra la Regione e l'Eni – Ente Nazionale Idrocarburi, annunciato il 28 aprile scorso a Palazzo Santa Lucia. Il protocollo prevede "azioni comuni sul tema del trattamento dei reflui zootecnici, con la disponibilità espressa da Eni di un concreto impegno anche per investimenti volti alla realizzazione d’impianti per la produzione di biogas con utilizzo dei reflui provenienti dal comparto bufalino". Il biogas viene prodotto dagli impianti di digestione anaerobica da sostanze organiche vegetali o animali: può essere convertito in calore ed elettricità grazie a un cogeneratore ed essere utilizzato anche come carburante per le auto.

In Campania un impianto per produrre biogas

Nei prossimi giorni sarà formalizzata la sottoscrizione del Protocollo di collaborazione con concreto avvio delle attività previste di comune interesse. "Si tratta di un tema di particolare rilievo – sottolinea la Regione Campania – per garantire ad una filiera d’eccellenza dell’economia campana una sempre più elevata bio-sicurezza, con utilizzo delle più moderne tecnologie di settore. Si avvia un’importante fase di collaborazione tra Regione Campania ed Eni. La Giunta regionale ha, infatti, approvato oggi il protocollo condiviso dai due Enti per sviluppare azioni comuni nel campo delle fonti rinnovabili e delle attività produttive ispirate ai principi della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare. I nuovi impianti per il biogas potrebbero essere realizzati nel Casertano e nella Piana del Sele.

Nel Casertano proteste degli allevatori per il piano brucellosi

Sullo sfondo anche la crisi della brucellosi che ha investito il comparto. La Regione Campania ha anche aperto un tavolo con i Comuni interessati per avere un dialogo costante e rispondere in questo modo anche all'agitazione degli allevatori del Casertano che protestano contro gli abbattimenti indiscriminati dei capi di bestiame per avere la revisione del Piano regionale di eradicazione della brucellosi. Negli scorsi giorni gli allevatori hanno messo in scena una protesta eclatante, versando latte e sangue in strada.

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