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Arzano, gli danno uno schiaffo in testa dall’auto in corsa mentre è in bici: lui perde l’udito

La vittima è un immigrato ivoriano di 32 anni che lavora come custode notturno in una palestra, era già stato aggredito 3 anni fa e aveva denunciato. Borrelli (Europa Verde): “Forse una ritorsione”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Stava andando a lavoro in bici, come ogni notte, nella palestra di Arzano, in provincia di Napoli, dove lavora come custode notturno, quando un'auto in corsa l'ha affiancato. Un braccio all'improvviso è spuntato dal finestrino e l'ha schiaffeggiato violentemente sull'orecchio sinistro. Ora "rischia di perdere il 50% dell'udito". È quanto accaduto alle 3 di notte del 20 maggio scorso a Ousselle Gnegne, immigrato ivoriano di 32 anni da tempo in Italia e perfettamente integrato. L'uomo è stato poi curato presso l'Ospedale Cardarelli di Napoli, per un "trauma da schiaffo su orecchio sinistro", dove l'esame audiometrico ha evidenziato la "perdita uditiva neurosensoriale sinistra medio grave di origine post-traumatica". A denunciare l'accaduto è il consigliere regionale della Campania, Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde), che aggiunge "Ousselle era già stato aggredito 3 anni fa nello stesso modo, questa è vigliaccheria".

"Era già stato aggredito 3 anni fa e aveva denunciato"

Ousselle, scrive Borrelli, lavora come "custode notturno della palestra Imperial di Arzano. Mentre andava a lavoro in sella alla sua bici, alle 3 di notte, è stato affiancato da un’auto in corsa e qualcuno, sporgendosi dal finestrino, lo ha violentemente colpito all’orecchio sinistro. Dopo questo gesto ignobile, che qualcuno vorrà minimizzare come una semplice bravata, Gnegne rischia di perdere il 50% dell’udito".

Borrelli (Europa Verde): "Agghiacciante ‘caccia' all'immigrato"

"È assurdo quanto successo – prosegue Borrelli – e chiedo alle Forze dell’Ordine, in particolare ai Carabinieri, i primi a raccogliere la testimonianza del giovane ivoriano, di attivarsi immediatamente e di individuare questi criminali attraverso le registrazioni delle telecamere di sorveglianza. Il timore è che questa nuova aggressione possa essere una vendetta nei confronti di Gnegne, forse perché ritenuto colpevole, da questi delinquenti, di aver denunciato chi tre anni fa lo aveva investito e gli aveva rotto un braccio a seguito di una agghiacciante ‘caccia all’immigrato’. I colpevoli devono essere subito individuati e assicurati alla giustizia perché Gnegne è un cittadino per bene che vive da anni in Italia, lavora con un contratto regolare, non ha mai fatto del male a nessuno e non può vivere nel terrore rischiando di essere pestato senza motivo”.

Ousselle Gnegne, foto pubblicata da Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde)
Ousselle Gnegne, foto pubblicata da Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde)
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