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All’Asl di Caserta la dialisi si potrà fare anche a casa: chi può fare domanda e come funziona

Approvata la gara per l’accordo quadro di affidamento della emodialisi domiciliare assistita (HDda). Chi potrà fare richiesta e come sarà erogata la prestazione.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Nell’Asl di Caserta si potrà fare la dialisi a casa. È stata pubblicata la gara per un accordo quadro di affidamento della emodialisi domiciliare assistita (HDda). La delibera 867 porta la firma del Direttore Generale dell'Asl Amedeo Blasotti. Grazie all’applicazione della HDda, i pazienti potranno ottenere un miglioramento della qualità di vita  praticando la terapia dialitica presso il proprio domicilio, concordando anche la tempistica del trattamento, senza gravare su un caregiver, che spesso manca in famiglia. Potranno superare la problematica degli spostamenti, soprattutto per pazienti allettati o residenti in paesini lontani dai centri di dialisi, e potranno garantirsi maggiore sicurezza della prestazione grazie all’assistenza diretta di un infermiere specializzato.

A Caserta 800 pazienti con insufficienza renale cronica terminale

Finora, l’unica possibilità di domiciliare la terapia renale sostitutiva era data dalla dialisi peritoneale (DP), poco diffusa però in Campania, anche a causa della difficoltà di formare un care-giver all’interno della famiglia che carichi su di sé la “responsabilità” della gestione della terapia di una malattia cronica. Nell'Asl di Caserta sono circa 800 i pazienti con insufficienza renale cronica in fase terminale (IRCt) ed in terapia emodialitica (HD). Presso l’Asl di Caserta sono attive 4 Unità Operative di Nefrologia e dialisi. Ma meno di 10 pazienti, l’1% del totale (media nazionale superiore al 10%) pratica la dialisi peritoneale (DP).

Molti studi hanno dimostrato che quando si chiede al paziente con IRCt, che cosa si aspetti dalla terapia sostitutiva, la risposta unanime è indirizzata alla qualità piuttosto che alla quantità della vita. I pazienti sono disposti a sacrificare un po’ di aspettativa di vita pur di ridurre le visite in ospedale e le molte restrizioni legate alla dialisi “fuori casa”.

Chi può fare la dialisi a casa

In accordo con i criteri indicati dal National Institute for Clinical Excellence, un paziente viene considerato idoneo

  • se è fortemente motivato ad accettare le modalità del trattamento domiciliare (nel caso di pazienti incapaci di intendere e volere, non autosufficienti, dovranno essere gli aventi diritto a manifestare |’intenzione di voler eseguire il programma emodialitico domiciliare);
  • se le sue condizioni cliniche consentono di poter praticare in sicurezza l’ HDda;
  • se è dotato di un accesso vascolare ben funzionante e non particolarmente difficile da gestire;
  • se ha una buona stabilità cardiovascolare intradialitica;
  • se il suo domicilio presenta un locale idoneo ad ospitare l’apparecchiatura e lo stoccaggio sia per lo svolgimento del trattamento che dei rifiuti speciali; inoltre l ’impianto elettrico deve essere implementato e deve essere presente uno scarico fognario.

Come si potrà fare richiesta

Il paziente che sceglie il trattamento di HDda, se considerato eleggibile dal nefrologo del UO di riferimento, presenterà formale richiesta alla UO di Nefrologia del suo territorio di residenza. Con questa eccezionale iniziativa, l’ASL di Caserta sarà in grado di garantire la HD a casa del paziente con un infermiere specializzato che gestirà una terapia emodialitica di tipo sartoriale, perché cucita sulle esigenze del paziente sia di tipo lavorativo che di mobilità che logistiche per lontananza da un centro di HD. Un Progetto che migliorerà la qualità di vita dei pazienti emodializzati della provincia.

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