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Anche l’ex fidanzatina tra i 6 indagati per la morte di Alessandro, precipitato dal balcone a Gragnano

Oggi l’autopsia sul corpo del 13enne all’Ospedale di Castellammare. Il sindaco ha proclamato lutto cittadino per il giorno del funerale.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Ci sarebbe anche l'ex fidanzatina tra i 6 indagati per la morte di Alessandro, precipitato dal balcone al quarto piano del suo palazzo, in via Lamma, a Gragnano, la mattina del 31 agosto scorso. Ci sarebbe lei dietro la regia dei messaggini minatori sul cellulare del 13enne, secondo le prime ricostruzioni degli investigatori. Sulla vicenda è stata aperta un'inchiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata e della Procura Minorile di Napoli. Nel mirino degli investigatori le chat del telefonino di Alessandro, dove sono stati ritrovati messaggi di minaccia, con parole come "Ucciditi", inviati poco prima della morte del giovane. Si indaga per cyberbullismo e per istigazione al suicidio. Non è escluso che dietro le minacce possa esserci una storia di gelosia, visto che il ragazzo si era poi fidanzato con un'altra ragazzina. I carabinieri hanno notificato nelle scorse ore gli avvisi di garanzia nei confronti dei 6 giovani, dei quali 4 minorenni. Sarebbero tutti della parte alta di Gragnano. Le famiglie hanno nominato i legali difensori che potranno prendere parte oggi all'esame autoptico sul corpo del ragazzino.

Oggi l'autopsia sul 13enne

Ancora da chiarire la dinamica di quanto accaduto giovedì scorso. Alessandro, secondo le prime ricostruzioni, era solo in casa. I familiari erano temporaneamente usciti. Il ragazzo era da poco rientrato dalle vacanze estive e tra alcuni giorni avrebbe iniziato a frequentare la terza media. Considerato da tutti uno studente modello, non aveva mai dato preoccupazioni alla famiglia. Oggi sarà eseguita l'autopsia, presso l'Ospedale di Castellammare di Stabia, alla quale parteciperanno anche gli avvocati difensori delle famiglie dei 6 indagati. A Gragnano, il sindaco Nello D'Auria ha annunciato il lutto cittadino in occasione del giorno dei funerali.

Ieri ha fatto discutere il post pubblicato da un altro carabiniere – estraneo all'indagine – che sui social ha scritto: "Un ragazzino si suicida… e psicoterapeuti sproloquiano in tv sul fatto che le parole sono armi e che c'entra il bullismo. Senza pensare che se allevi conigli non puoi pretendere leoni". Aggiungendo: "Magari la colpa è di chi non ha saputo far crescere adeguatamente quel ragazzino". Il Comando generale dell'Arma ha avviato un procedimento amministrativo nei confronti del militare.

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