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Agguato a Napoli, ucciso Michele Della Corte: la faida a Soccavo tra i Grimaldi e i Vigilia

Michele Della Corte, il 66enne ucciso sotto casa oggi a Soccavo, a Napoli, era storicamente legato al clan Grimaldi; un mese fa l’omicidio di un giovane ritenuto vicino ai Vigilia.
A cura di Nico Falco
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Il luogo dell'omicidio (foto Fanpage.it)
Il luogo dell'omicidio (foto Fanpage.it)

Dieci botte, dieci colpi di pistola. Lo hanno aspettato sotto casa, alle sette del mattino. Forse conoscevano le sue abitudini, forse lo hanno attirato in trappola. E non hanno risparmiato piombo, come avviene negli agguati di camorra, quando gli omicidi servono anche per mandare messaggi, per dimostrare la propria potenza militare. È morto così Michele Della Corte, 66 anni, per gli inquirenti storicamente affiliato alla malavita organizzata dell'area flegrea e in particolare al clan Grimaldi di Soccavo; negli anni '90 era finito sotto processo per due omicidi e condannato a 26 anni di reclusione.

Della Corte abitava in zona, era appena uscito di casa. Pochi passi e si è trovato faccia a faccia coi sicari; non era armato. Le indagini sono affidate ai carabinieri, che sul posto hanno repertato 9 bossoli e 3 ogive di diverso calibro, 9 e 6.35, segno che a sparare sono state almeno due pistole. L'agguato potrebbe inquadrarsi nella faida che di recente è scoppiata tra i clan di Soccavo e del Rione Traiano e che potrebbe coinvolgere, per alleanze, anche quelli di Pianura e di altre zone periferiche di Napoli: potrebbe essere la risposta all'omicidio di Emmanuele De Angelis, ritenuto vicino ai Vigilia e ucciso il 18 maggio a Soccavo con modalità simili.

Condannato per due omicidi nella guerra tra i Lago e i Grimaldi

Michele Della Corte era una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, ritenuto storicamente affiliato al clan fondato da Ciro Grimaldi, "Settirò", attualmente detenuto. Nel 1990, quando aveva 34 anni, fu arrestato nell'ambito di una inchiesta sul riciclo di denaro, che coinvolgeva anche l'emittente Teleflegrea, all'epoca molto popolare; con lui finirono in manette il 40enne Mario Esca e quel Renato Grasso, allora 26enne, che negli anni a venire avrebbe costruito secondo gli inquirenti un impero da 300 milioni di euro l'anno sulle scommesse e sui videopoker, diventando una figura trasversale della camorra capace di riciclare denaro per i clan flegrei così come per i Casalesi.

Nei primi anni novanta gli inquirenti collocano Michele Della Corte tra i personaggi principali degli scontri che coinvolsero i clan Grimaldi e Cavalcanti, attivi rispettivamente a Soccavo e a Pianura, e i Cavalcanti di Fuorigrotta. In quel contesto avvennero, tra gli altri, la scomparsa di Vincenzo Fusco (16 marzo 1990), il cui corpo non venne mai ritrovato, e l'omicidio di Cesare Fiore (18 marzo 1990), che di Fusco era amico e autista; secondo le indagini i due erano stati ammazzati perché il gotha dei Grimaldi riteneva che stessero per cambiare bandiera, per passare ai Lago.

Per quei due omicidi, nel processo contro il clan Cavalcanti, Michele Della Corte nel 1993 fu condannato a 26 anni di reclusione, insieme a Claudio Rubino (22 anni) ed Ercole Chiaro (22 anni e mezzo); le pene furono confermate un anno dopo, nel 1994, in appello; Rubino, scarcerato nel 2007 con l'indulto e tornato ai vertici del clan, fu ammazzato nel 2013 in un agguato. Più di recente, nel 2012, Della Corte era finito in manette per estorsione: era stato accusato di avere preteso 10mila euro dal titolare di un supermercato a cui si era presentato come emissario del clan.

Il precedente a Soccavo: 29enne ucciso sotto casa

Un mese fa a cadere sotto i colpi dei sicari era stato Emmanuele De Angelis, 29 anni. Il ragazzo fu affrontato sotto casa, anche contro di lui, così come è stato per Della Corte, furono esplosi numerosi proiettili. E anche lui fu ucciso di mattina: il cadavere venne rinvenuto alle 7:30 del 18 maggio in un cortile interno di via Contieri, in un'area periferia del quartiere napoletano.

Il giovane era ritenuto vicino al clan Vigilia di Soccavo, così come Antonio Ernano, cognato del capoclan, ferito a colpi di pistola il giorno precedente; particolare che potrebbe suggerire un collegamento con l'omicidio di oggi: attualmente la cosca di Alfredo Vigilia ‘o Niro sarebbe in contrasto proprio con un nuovo gruppo che sarebbe nato dalle ceneri dello storico clan Grimaldi e che potrebbe contare su appoggi tra i clan di Pianura e la malavita organizzata della periferia nord di Napoli.

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