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“A Napoli uomo ferito a terra tra l’immondizia, l’ambulanza arriva dopo più di un’ora”

La denuncia dell’Associazione I Figli in famiglia di San Giovanni a Teduccio: “A Napoli un uomo è rimasto a terra col volto tumefatto e semi-cosciente, ma, nonostante le nostre chiamate al 118, l’ambulanza è arrivata solo dopo oltre un’ora. Non è giusto che nel 2021 debba succedere ancora questo perché non ci sono mezzi di soccorso”. La replica del 118: “Era un codice giallo, le sue condizioni non preoccupanti”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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“A Napoli un uomo è rimasto a terra col volto tumefatto e semi-cosciente, ma, nonostante le nostre chiamate al 118, l'ambulanza è arrivata solo dopo oltre un'ora. Non è giusto che nel 2021 debba succedere ancora questo perché non ci sono mezzi di soccorso. È una vergogna. Questa responsabilità non è del popolo, ma di chi ha governato per anni e ha distrutto la sanità”. È il racconto di Carmela Manco, presidente dell'associazione Figli in Famiglia di San Giovanni a Teduccio.

Proprio l'associazione onlus nel tardo pomeriggio di oggi ha lanciato un appello tramite social per soccorrere l'uomo, trovato in pessime condizioni all'esterno della sede in via Ferrante Imparato, quando dopo ripetute chiamate ai numeri di emergenza ha visto che l'ambulanza non arrivava. Il 118, contattato da Fanpage.it, ha spiegato che si trattava di un "codice giallo, con condizioni non particolarmente preoccupanti".

Il racconto: "Era riverso a terra col volto tumefatto"

“Avevamo finito le nostre attività in associazione – racconta Carmela Manco, contattata da Fanpage.it – quando alcuni collaboratori che erano usciti sono stati avvicinati da un uomo che ha chiesto loro dei soldi. Noi non diamo soldi, gli abbiamo invece offerto di comprargli la spesa. Gli hanno chiesto poi se aveva un posto dove preparare il pasto e mangiare e lui ha risposto di sì. Poco dopo, però, una nostra collaboratrice ha visto poco distante una mano che emergeva dai cartoni della spazzatura vicino ai cassonetti che si trovano all'esterno della sede dell'associazione".

"Ci siamo allarmati – prosegue Manco – e quando ci siamo avvicinati abbiamo trovato lo stesso uomo, che prima stava bene, adesso riverso a terra col volto tumefatto. Erano circa le 19. Abbiamo chiamato subito il 118, ma ci hanno detto che erano impegnati in altre attività e ci sarebbe voluto tempo. Allora abbiamo chiamato il 113 che ci ha rimesso in contatto col 118, che ci ha ripetuto di questa difficoltà.

"L'ambulanza è arrivata dopo oltre un'ora"

Abbiamo continuato a chiamare i numeri di emergenza – aggiunge Carmela – nel frattempo, sollecitati dal medico del 118, abbiamo cercato di tenere vigile l'uomo a terra, che però passava da momenti di lucidità ad assenza completa, a volte non rispondeva più e si lamentava. Non sembrava però ubriaco e non c'era odore di alcol. Finalmente, attorno alle 20,15, dopo oltre un'ora, è arrivata un'ambulanza. Il medico si è anche scusato quasi, perché si rendeva conto della necessità, ma ci ha fatto capire che stavano lavorando ininterrottamente da ore. Io non voglio accusare il 118, che lavora tanto e non ha colpe se non ci sono ambulanze. Ma è il sistema della Sanità che è sbagliato".

Avete capito chi fosse l'uomo? “Era probabilmente uno straniero, forse originario della Romania, di mezza età – precisa Carmela – Era trascurato e non parlava bene l'italiano. Ci è sembrato di capire che si chiamasse Nicola. Ci ha detto che viveva ai Ponti Rossi”.

L'associazione ha pubblicato anche un post con una richiesta di aiuto oggi pomeriggio, alle 20,09. Alle 20,40 ha comunicato che erano "arrivati i soccorsi".

La replica del 118

L'intervento era un codice giallochiariscono dal 118 – e l'uomo non è mai stato in pericolo di vita. Gli è stato diagnosticato un piccolo trauma facciale. La persona, un uomo senza fissa dimora, non era incosciente ma aveva sprazzi di lucidità. È stato portato all'Ospedale del Mare dove le sue condizioni non hanno destato particolare preoccupazione e sono al momento stabili”.

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