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A Napoli il Cippo di Forcella è ridotto a una discarica: “2.500 anni di storia umiliati”

Il Cippo di Forcella ridotto a discarica: cumuli di rifiuti abbandonati sulle rovine dell’antica porta romana. “Dicono di amare Napoli e poi si comparano così”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il Cippo di Forcella ridotto a discarica.
Il Cippo di Forcella ridotto a discarica.

Rifiuti abbandonati di ogni tipo: il Cippo di Forcella, uno dei punti storici e di riferimento della Napoli greco-romana ridotto ad una discarica. Le immagini, vergognose, hanno rapidamente fatto il giro del web: come già accade per le Mura Greche di piazza Bellini, confine nord-occidentale della Neapolis greco-romana, anche quello che fu il limite sud-orientale della città antica se la passa male.

L'antica Porta Herculanensis greco-romana ridotta a discarica

Approfittando del dislivello delle mura rispetto all'odierno manto stradale, in molti passando lanciano oggetti di ogni tipo al loro interno: dalle bottiglie di plastica a fazzoletti sporchi, passando per cassette di legno e perfino interi sacchi di immondizia. Un degrado che il Cippo di Forcella non meriterebbe affatto, visti i suoi 2.500 anni di storia, sepolti dall'immondizia che l'inciviltà dei discendenti degli antichi greco-romani riversa sui propri beni storici e culturali.

Il Cippo di Forcella ridotto a discarica.
Il Cippo di Forcella ridotto a discarica.

La storia del "Cippo" di Forcella

Il Cippo di Forcella, resti della porta Herculanensis greca (ovvero della porta attraverso la quale si prendeva la strada verso Herculaneum, l'antica Ercolano, venne ritrovato durante i lavori del Risanamento nell'attuale piazza Calenda. La porta era anche detta dai romani Furcillensis (in volgare, Furcilla) perché il bivio stradale che conduceva ad essa aveva la forma di una forcella propriamente detta. Col passare del tempo, la porta cadde in disuso e in rovina, mentre il nome della zona è rimasto. Anche in napoletano esiste un modo di dire a essa collegata: quando una cosa è molto vecchia, infatti, si dice che "si ricorda il Cippo a Forcella". La parola "cippo", invece, venne data durante il ritrovamento perché la base della porta riemersa dagli scavi somigliava ad un cippo vero e proprio.

Il Cippo di Forcella ridotto a discarica.
Il Cippo di Forcella ridotto a discarica.

Borrelli: "Bisogna dichiarare guerra agli incivili"

"Dicono di amare Napoli, si fanno tatuaggi raffiguranti il Vesuvio, Castel Nuovo, la scritta ‘Vivo per difenderti’ e poi si comportano come se fossero in un porcile dimostrando di non saper difendere proprio un bel niente", ha tuonato Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, "Questa è quella parte di popolazione che combattiamo e detestiamo. Abbiamo richiesto un intervento di pulizia per il cippo di Forcella ma l’amministrazione comunale ora deve dichiarare guerra agli incivili e battersi per tutelare il nostro patrimonio storico".

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