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Duplice omicidio a Ponticelli, il killer confessa: “Sono stato io”

Al vaglio la posizione dell’uomo. Nelle prossime ore potrebbe arrivare un decreto di fermo.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Avrebbe confessato il presunto killer, autore del duplice omicidio a Ponticelli, nel quale hanno perso la vita Carlo Esposito, 29 anni, ritenuto legato al clan De Micco-De Martino, e Antimo Imperatore, 56 anni, operaio incensurato. Il presunto killer si è costituito questa mattina ai carabinieri ed è stato interrogato a lungo in Procura. La sua posizione è al vaglio degli inquirenti. Non è escluso che nelle prossime ore possa scattare un provvedimento di fermo per duplice omicidio aggravato.

Secondo le prime ricostruzioni, Esposito stava ristrutturando un "basso", nome col quale a Napoli vengono chiamati i terranei, nel rione Fiat di Ponticelli, avvalendosi del lavoro di Imperatore. L'operaio sembra che al momento dell'agguato stesse montando una zanzariera nell'appartamento. Imperatore sarebbe stato colpito sull'uscio del basso. Mentre Esposito è stato ritrovato all'interno dell'abitazione. Nella tarda mattinata un uomo si è recato spontaneamente in Procura per essere ascoltato. Non sono state rese note le sue generalità. Secondo quanto appreso, l'uomo avrebbe però confessato il delitto e la sua posizione è ora al vaglio dei magistrati.

Per l'associazione anti-mafia Libera: "A Ponticelli si continua a sparare. Un'altra tragedia, che segna in negativo la vita della città di Napoli: due omicidi, due uccisioni in pieno giorno, che testimoniano come la guerra tra clan di camorra continui ininterrotta senza che nessuno abbia intenzione di fermarla. Lo avevamo gridato in tutti i modi: Quanto dovremo aspettare per vedere delle risposte alla violenza nei quartieri? Negli scorsi mesi abbiamo provato in tutti i modi a mantenere alta l'attenzione sulle violenze che insistono nella città e nella provincia di Napoli: attraverso comitati, mobilitazioni e denunce; attraverso la nostra presenza quotidiana nelle situazioni educative territoriali, con le associazioni di quartiere impegnate giorno e notte per costruire un'altra idea di vita e di comunità. Abbiamo reagito quando sono esplose bombe, dopo agguati e intimidazioni. Ma l'aria a Napoli continua ad essere irrespirabile".

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