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Napoli: restaurata l’icona sacra più antica della Campania, nel Rione Sanità

L’antichissima effige dedicata alla Madonna verrà esposta nuovamente nella giornata di oggi, dopo un lungo lavoro di restauro: si tratta della più antica icona sacra della Campania, nel cuore del Rione Sanità di Napoli.
A cura di Federica D'Alfonso
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La Basilica di Santa Maria della Sanità, nel cuore di Napoli
La Basilica di Santa Maria della Sanità, nel cuore di Napoli

Nel cuore del centro storico della città di Napoli è conservata una delle testimonianze religiose più antiche della regione: si tratta di una tavoletta dipinta con l'immagine della Madonna, conservata nella Basilica di Santa Maria della Sanità. Oggi la preziosissima effige tornerà visibile nella cripta, dopo un lungo e delicato lavoro di restauro.

L'importante manufatto, risalente al V-VI secolo, costituisce la più antica testimonianza paleocristiana di tutta la Campania, ed è proprio in seguito al suo ritrovamento che, nel cuore del rione Sanità, nacque la chiesa dedicata al culto della Vergine Maria.

La riapertura della cripta e la presentazione della tavoletta restaurata avverranno lunedì 29 maggio alle ore 19, alla presenza del cardinale Crescenzio Sepe, del pastore luterano Kirsten Thiele, oltre che del sottosegretario alla Cultura Antimo Cesaro e del soprintendete alle Belle arti e al paesaggio Luciano Garella.

Un gioiello nel cuore di Napoli

Le catacombe della Basilica di Santa Maria della Sanità, Napoli
Le catacombe della Basilica di Santa Maria della Sanità, Napoli

La basilica della Sanità, insieme con il bellissimo chiostro, è un vero e proprio gioiello incastonato nel cuore di Napoli. Un gioiello antichissimo, la cui prima costruzione risale alla metà del Cinquecento: quando, cioè, nelle catacombe sottostanti venne rinvenuta la famosa effige dedicata a Maria. I fedeli chiesero a gran voce che in quel preciso luogo sorgesse una chiesa dedicata alla Madonna. Le tracce dell'antico non vennero però cancellate: ancora oggi è possibile visitare le catacombe di San Gaudioso, con le bellissime pareti affrescate nel VI secolo.

La basilica custodisce, oltre alla preziosa tavoletta, alcuni piccoli capolavori del barocco napoletano: alcuni dipinti di Luca Giordano come lo “Sposalizio mistico di Santa Rosa” e il “San Nicola”, entrambi risalenti agli anni Settanta del Seicento. E ancora: un altro dipinto di Giordano è conservato nella cappella del Santissimo Crocifisso, mentre ai lati si ergono due tele settecentesche di Francesco Solimena. Religiosità e leggenda s'intrecciano in questo luogo ricco di memoria: secondo la tradizione infatti, la statuetta di legno conservata in una delle teche della basilica fu utilizzata nel 1836 per sconfiggere la dura epidemia di colera che colpì la città.

La Basilica di Santa Maria della Sanità costituisce anche un'importante documento storico sulle dominazioni che si sono succedute nei secoli: inizialmente affidata alle cure dei domenicani, quando agli inizi dell'Ottocento prese il potere la casa napoleonica, questi vennero espulsi e lasciarono il posto ai francescani: nonostante, incise nella pietra, rimangano intatte le effigi sacre all'Ordine di San Domenico, molte opere vennero sostituite con simboli appartenenti ai francescani.

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