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Napoli, da sei mesi teneva segregate in casa sorella e nipote

L’uomo di 56 anni arrestato dai carabinieri con l’accusa di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.
A cura di A. P.
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Nuovo caso di violenza familiare e segregazione in casa scoperto dalle forze dell'ordine a Napoli, dopo quello della 35enne Chiara liberata dalla polizia nel quartiere Vomero. Un uomo di 56 anni da oltre sei mesi costringeva a vivere in casa da recluse la sorella di 64 anni e la nipote 43enne impendendo loro di uscire e di frequentare altre persone. Per questo il 56enne Giorgio Improta, residente nel quartiere di Posillipo, è stato arrestato questa mattina dai carabinieri del capoluogo partenopeo con l'accusa di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia. Questa volta a mettere sulle tracce dell'uomo gli inquirenti non è stata una chiamata o una denuncia di parenti o vicini, ma investigazioni tradizionali su altri aspetti della vita dell'uomo. Il 56enne infatti secondo gli investigatori è vicino al clan camorristico dei Casalesi e per questo era sotto attenzione. Durante le indagini i militari dell'Arma hanno scoperto che l'uomo dal settembre del 2013 perseguitava con minacce e botte la sorella e la figlia di questa, proibendo loro di uscire di casa e di avere qualunque contatto con l'esterno.

Nessuna denuncia – Secondo i carabinieri le due donne a seguito delle percosse in alcuni casi era state anche ferite in maniera seria e avevano dovuto fare ricorso alle cure mediche, ma non avevano mai denunciato l'accaduto per paura di ritorsioni da parte del familiare. Le donne così sotto minacce di morte e violenze psicologiche erano ridotte a due recluse. L'uomo pur non abitando con loro, infatti, le controllava in maniera asfissiante. Nei suoi confronti il Gip di Napoli ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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