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Napoli, cinque mummie di gatti dell’antico Egitto in mostra a L’Orientale

Cinque scheletri di gattini mummificati all’incirca 2500 anni fa da oggi in mostra nel museo de L’Orientale di Napoli. Si tratta di esemplari rarissimi: in tutto al mondo ne esistono meno di 30.
A cura di Redazione Cultura
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Da stamattina alle ore 11 inizierà l'esposizione, presso il Museo "“Umberto Scerrato"” dell'’Università degli studi di Napoli L’'Orientale, di cinque mummie di gatti egiziani risalenti a 2500 anni fa. Si tratta di mummie risalenti a oltre 2500 anni fa, databili in un'epoca compresa tra il 390 e il 170 a.C., ritrovate in diverse zone dell'Egitto. La mummia più lunga è lunga all'incirca mezzo metro, per la precisione 56 centimetri, mentre la più piccola ne misura appena 31.

5 scheletri di gattini sacrificati alle divinità

Si tratta di quattro mummie di razza libica, mentre una soltanto è nilotica. Le mummie, ritrovate tempo fa durante scavi archeologici, contengono scheletri di gattini sacrificati, in onore delle divinità, in età compresa tra i 4 e gli 8 mesi. D'altro canto, il rito della religione egizia prevedeva il sacrificio dei cuccioli come segno di devozione agli dei. Una pratica che oggi ci appare crudele, ma che in realtà all'epoca era segno di probità da parte degli uomini e segno di grande religiosità.

La particolarità di questa mostra deriva dal fatto che di mummie del genere –  con la caratteristica dei tratti somatici dipinti a inchiostro, occhi rossi e neri – ce ne sono solo 25 in tutto il mondo. Ma c'è una caratteristica che rende ancor più unici i 5 esemplari in mostra a Napoli. Si tratta, infatti, dell'unico gruppo di mummie di gatto in Italia. Di una, invece, decorata con un motivo raro di losanghe a spina di pese, ne esiste solo un'altra simile al mondo. Il maggior gruppo di conservazione di mummie di gatti al mondo si trova conservato al British Museum di Londra, nel Regno Unito.

Info sulle mummie di gatto in mostra

Il museo "“Umberto Scerrato"” dell'’Università degli studi di Napoli L’'Orientale si trova all’interno di palazzo Du Mesnil in via Chiatamone.

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