Mps, caso David Rossi: i Pm indagano per istigazione al suicidio

Si condisce sempre più di mistero il suicidio del numero uno della comunicazione del Monte Paschi David Rossi, lanciatosi dalla finestra del suo ufficio mercoledì sera. Mentre si attendono i dati dell'autopsia ma anche le analisi dei tabulati telefonici e dei computer sequestrati dalla polizia, gli inquirenti cercano di capire cosa possa aver scatenato l'insano gesto del dirigente ricostruendo le ultime ore della vittima. C'è da stabilire infatti se c'è stato qualcuno che abbia istigato Rossi a gettarsi nel vuoto. Per questo motivo la Procura di Siena ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Al momento ovviamente l'accusa è a carico di ignoti ma è il sintomo che per i pm molte cose sono ancora da accertare.

Secondo molti testimoni infatti i pettegolezzi degli ultimi giorni sia in Monte Paschi che sui giornali circa il coinvolgimento di Rossi nell'inchiesta avrebbero  provocato un aggravato dello stato psicologico di Rossi già fortemente stressato per la situazione dell'azienda. Il manager infatti si era sentito molto scosso dopo la perquisizione subìta il 19 febbraio anche se non è mai stato indagato e le voci di corridoio lo turbavano. Non ultimo però a pesare sullo stato psicologico dei Rossi anche la sensazione che i nuovi vertici lo volessero mettere da parte. In realtà la banca dopo l'addio di Mussari si apprestava ad uno scontro diretto con le banche estere e aveva approntato  un'azione legale in tutta segretezza escludendo il ramo comunicazione, ma la nuova dirigenza ha sempre ribadito la fiducia nel manager.