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Motociclista morì per buca sull’asfalto, Comune di Messina condannato a pagare 1,6 milioni

Il centauro Fabio Bonaccorso morì nell’aprile del 2010 per un avvallamento provocato da un tombino sprofondato nell’asfalto. Dopo otto anni di battaglia giudiziaria, il Tribunale ha condannato l’amministrazione comunale a pagare un risarcimento di 1,6 milioni di euro alla famiglia della vittima.
A cura di Antonio Palma
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Era in sella alla sua motocicletta su una strada dritta quando lungo l'asfalto si imbatté in un grossa buca impossibile da evitare  che causò lo sbandamento e il suo successivo schianto mortale contro un’auto in sosta e un cassonetto dei rifiuti. Per quel tragico evento costato la vita motociclista Fabio Bonaccorso ora la prima sezione civile del Tribunale di Messina ha condannato il comune siciliano a risarcire la famiglia della vittima con un indennizzo di 1.6 milioni di euro. Come riportata la Gazzetta del Sud, secondo il giudice infatti esiste “un chiaro rapporto di causa-effetto tra l’evento tragico e le condizioni della strada” che era di competenza dell'amministrazione comunale. Nella sentenza si sottolinea che “la testimonianza espletata e il verbale della Polizia municipale acquisito al fascicolo di causa, non lasciano adito a dubbi in ordine all'accertamento della dinamica del sinistro”.

I fatti risalgono al 10 aprile del 2010 quando il centauro, a bordo della sua Honda Cbr, si trovò davanti un tombino "sprofondato" nell'asfalto e un avvallamento, perse il controllo della moto e finì per schiantarsi a  bordo carreggiata. Nel conseguente processo penale che ne è scaturito, i due dirigenti del Comune sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo dal Gup. Il processo civile invece è andato avanti e dopo otto anni è arrivato alla conclusione che vede il comune condannato a un risarcimento record. Soldi che però per ora difficilmente arriveranno alla famiglia di Bonaccorso come ha sottolineato lo stesso legale  dei parenti della vittima, l’avvocato Antonio Roberti. "Il problema reale di questa tragica vicenda è che in considerazione della attuale situazione economica del Comune di Messina, appare assai improbabile che si riesca a ottenere, a breve e integralmente, il risarcimento stabilito dal Tribunale all’esito di un giudizio durato oltre otto anni" ha commentato infatti l'avvocato.

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