Moshe Kai Cavalin, il 17enne con due lauree e un lavoro alla Nasa
Lui si definisce un ragazzo normale, ma il suo curriculum è piuttosto diverso da quello dei suoi coetanei. A 17 anni Moshe Kai Cavalin, giovane originario di San Gabriel (California), ha già due lauree e lavora per la Nasa. Non ha ancora raggiunto l’età per prendere la patente e per votare, ma è in grado di far volare aerei e droni. “Sono nato nel giorno di San Valentino, nell’Anno della Tigre (1998) a Los Angeles”, si descrive il giovane americano, che si è scelto il soprannome di Shao Hu, Piccola Tigre. Moshe – hanno raccontato i suoi genitori – a 4 mesi diceva le prime parole e ha iniziato a studiare già a casa con l’aiuto di sua madre. A 7 anni aveva già completato il programma di trigonometria. A soli 11 anni – è il Washington Post a parlare del ragazzo prodigio – Moshe aveva preso la laurea breve presso un community college; a 15 si è laureato in matematica alla Ucla, l’università di Los Angeles. Quest’anno si è iscritto a un Master in Cybersecurity alla Brandeis University nell’area di Boston e intanto lavora per la Nasa, dove ha il compito di sviluppare tecnologia per la sorveglianza di aerei e droni.
“Faccio il meglio che posso” – A 17 anni Moshe sta per pubblicare anche un libro (è il secondo) in cui racconta di aver subito maltrattamenti da parte dei coetanei e di essere stato vittima di bullismo e raccoglie analoghe esperienze di altri giovani. Moshe, che tra le altre cose è anche campione di arti marziali, dice di aver seguito un percorso di studi focalizzato e di aver goduto della libertà di esplorare le attività extra curricolari che più amava. Il ragazzo sa già bene quello che vorrà fare in futuro: dopo il master alla Brandeis University vuole un master in business al Mit. Poi vuole aprire una società di cybersicurezza. “Il mio caso non è eccezionale – questo il punto di vista del giovane – è solo il frutto della combinazione tra opera dei genitori, motivazione e ispirazione. Tendo a non confrontarmi con gli altri, faccio solo il meglio che posso”.