Morto sull’Himalaya il base jumper Valery Rozov: la “leggenda del cielo” aveva 52 anni
“Valery Rozov è una leggenda del cielo. Il B.A.S.E. jumper russo ha conquistato l'Everest e il Cerro Torre, oltre a innumerevoli altre montagne in ogni continente del mondo. Se per l’uomo fosse stato possibile nascere con le ali, quell’uomo sarebbe Valery Rozov”: inizia così sul sito di Red Bull la descrizione di uno dei più esperti e famosi BASE jumper al mondo. Un atleta estremo morto sabato durante una spedizione sull’Himalaya. Il russo aveva cinquantadue anni e stava partecipando all’impresa “Sette vette”, un tour del pianeta che prevedeva il lancio dalle montagne più alte di ogni continente. Nato il 26 dicembre del 1964 in Russia e atleta Red Bull dal 2004, Rozov era diventato particolarmente famoso per aver saltato dalla facciata Nord dell'Everest e nel 2016 aveva battuto il suo record lanciandosi dai 7770 metri del Monte Cho Oyu. Dopo essere diventato campione del mondo per due volte nella disciplina di sky diving, aveva iniziato ad abbinare la sua passione per l’alpinismo alla tuta alare.
La notizia dell’incidente diffusa dai compagni di spedizione dell’atleta russo – La notizia del drammatico incidente avvenuto durante il salto dall'Ama Dablam, una vetta di 6812 metri nella regione dell'Everest, è stata diffusa dai compagni della spedizione. “È morto sabato – ha dichiarato all'agenzia AFP il responsabile del ‘Seven Summit Club’, Mingma Gelu Sherpa – abbiamo inviato degli elicotteri nel tentativo di recuperare il corpo”. “Con profondo dolore, segnaliamo la tragica morte del nostro amico Valery Rozov durante una spedizione sul monte Ama-Dablam dell'Himalaya, nel Nepal orientale”, si legge sul sito Red Bull: “Valery – si legge ancora nel comunicato – rimarrà sempre nella nostra memoria, esprimiamo le nostre più profonde condoglianze alla moglie e ai suoi amati figli”.
