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Morto Stewart Adams, addio al padre dell’antidolorifico ibuprofene

Stewart Adams, farmacologo e scienziato inglese è morto all’età di 95 anni nella sua casa di Nottingham. A lui si deve la scoperta e la messa a punto dell’Ibuprofene, il principio attivo ala base di uno degli antidolorifici più usati al mondo per decenni. La scoperta negli anni ’50 all’intero dei laboratori della Boots dove ha sempre lavorato.
A cura di Antonio Palma
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Si è spento per sempre nelle scorse ore alla veneranda età di 95 anni Stewart Adams, farmacologo e scienziato il cui nome è e resterà indissolubilmente legato all'ibuprofene, il principio attivo alla base di uno degli antidolorifici più usati al mondo. Da tempo ritiratosi dai laboratori, Adams è morto nella sua casa di Nottingham, in Inghilterra, nel giornata di mercoledì. A darne notizia ai media locali è stato il figlio Charles. La scoperta che cambiò per sempre la sua vita avvenne negli anni '50 mentre lavorava a un farmaco contro l'artrite reumatoide che non avesse effetti collaterali. Da quel momento però ci vollero un'altra decina d'anni per mettere a punto il farmaco vero e proprio che successivamente cambiò radicalmente la vita di milioni di persone colpite da dolori di vario genere. Per ottenere il via libera alla commercializzazione, all'inizio solo con prescrizione medica, infine dovette attendere altri sette anni.

All'epoca Adams era dipendente della Boots, azienda internazionale farmaceutica che si occupa di salute e bellezza, nella quale è sempre rimasto. Nato nel 1923 a Byfield, nel Northamptonshire, dopo la aurea in farmacia  all'Università di Nottingham e un dottorato in farmacologia presso l'Università di Leeds, Adams infatti era approdato nel reparto ricerche dell'azienda nel 1952 scalando poi tutte le posizioni fino a diventare capo del laboratorio. Diversi gli aneddoti  connessi alla scoperta dell'Ibuprofene che lo stesso studioso ha raccontato negli anni. Adams ad esempio rivelò che sperimentò il farmaco su se stesso curando gli effetti di una sbornia per poter poi parlare in condizioni accettabili a un convegno

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