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Morto Siniscalchi: fu il primo a denunciare gli intenti eversivi della P2

Con la morte di Siniscalchi se ne va un personaggio fondamentale della massoneria italiana e un pilastro del dopoguerra: fu il primo a denunciare la nascita della loggia P2.
A cura di D. F.
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Lutto per la massoneria italiana: è infatti morto ieri Francesco Siniscalchi. Così lo ha ricordato oggi il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi: "Siniscalchi, Massone integerrimo – scrive in una nota il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – seppe, in un periodo buio per la Repubblica, alzare la sua voce di fervente democratico per denunciare all’interno della Libera Muratoria, alla pubblica opinione e alle Istituzioni, che ne ignoravano l’esistenza, l’infausto e pernicioso fenomeno denominato P2, che nulla aveva a che spartire con il Grande Oriente che, per contro, ne era la prima vittima. Se oggi il Grande Oriente d’Italia vive ed è credibile, lo deve anche al Fr. Francesco Siniscalchi. Il Gran Maestro, memore, piange il Fratello e l’ amico".

Siniscalchi è stato un personaggio fondamentale nella lotta alla P2, e più in generale della storia italiana del secondo dopoguerra: venne infatti cacciato dal Grande Oriente perché in rotta di collisione con Licio Gelli. Rottura che si verificò dopo la consegna di un dossier segreto alla Procura, poi pubblicato anche sul numero 562 di panorama. Era il 1976, e Siniscalchi denunciò chiaramente l'attività eversiva della loggia P2, rilasciando molte interviste e attivando l'attenzione della magistratura. In un articolo di Panorama del 13 dicembre del 1977 intitolato "Dietro tutto, la P2", ad esempio, l'ex fratello dichiarò essere "ampiamente dimostrata" l'appartenenza di Vito Miceli – coinvolto nel golpe Borghese – alla P2, la loggia che lo raccomandò al vertice del servizio segreto Sid.

"Cominciarono dal 1953 – disse in un'altra intervista – a crearsi forti commistioni tra la massoneria e il mondo militare, soprattutto i servizi segreti. Si creò così un altro anello tendenzialmente più oltranzista disposto e disponibile a portare avanti operazioni politiche spericolate. La P2, negli anni successivi, è divenuto il ricettacolo segreto di questo potere militare che secondo me ha avuto per lungo tempo capofila Miceli in contatto attraverso il maestro venerabile Gelli con personaggi come Michele Sindona, Carmelo Spagnuolo e così via. A legarli era un acceso anticomunismo". "Non dimentichiamoci che la maggior parte degli ufficiali coinvolti nell'inchiesta sulle trame eversive della Rosa dei Venti appartengono proprio alla P2". Secondo Siniscalchi la P2 era legata a doppio filo alla Cia.

La potenza delle dichiarazioni di Siniscalchi fu tale che Gelli fu costretto a uscire allo scoperto e contrattaccare. Si difese ribattendo che tutti quei veleni su di lui e sulla P2 "nascevano da lotte intestine interne alla massoneria", fomentate da "qualche fratello, o ex fratello, espulso". Il riferimento era chiaramente per Siniscalchi. Senza le sue denunce e dichiarazioni la storia italiana sarebbe probabilmente stata molto differente.

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