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Morto Sandro Canestrini, l’avvocato dei più deboli: difese le vittime del Vajont

Canestrini, 97 anni, è stato partigiano e uomo politico: lavorò al primo maxiprocesso sulla mafia di Palermo e a difesa delle vittime della tragedia della diga del Vajont.
A cura di Davide Falcioni
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Dalla guerra di Liberazione dal nazifascismo aveva imparato l'amore per i più deboli, che poi avrebbe praticato anche come avvocato. Se c'è andato all'età di 97 anni Sandro Canestrini, avvocato noto soprattutto per aver difeso gli interessi delle comunità del Vajont durante i processi sul disastro della diga crollata. Dopo la laurea, conseguita all'Università di Padova con Norberto Bobbio, Canestrini è stato per 66 anni iscritto all'Ordine degli Avvocati. Fino agli anni 80 è stato anche consigliere comunale a Rovereto e regionale in Trentino Alto Adige, sempre per il Pci e la Nuova Sinistra – Neue Linke.

Oltre al disastro del Vajont, dove persero la vita ben 1.917 persone travolte da un'ondata di acqua, fango e detriti, Canestrini lavorò anche al primo maxiprocesso contro la mafia palermitana e contro il boia nazista del campo di concentramento di Bolzano Michael Seifert. Non solo: l'avvocato diede un importante contributo alla definizione del principio di causalità nel diritto penale difendendo le vittime nel processo delle "macchie blu" , in cui  la società Montecatini venne chiamata a spiegare le ragioni di inquinamento e danni alla salute delle persone (le macchie blu sulla pelle, appunto).

Come ricorda Repubblica Sandro Cenestrini "nel 1993 è stato insignito dell'Ehrenkranz (ghirlanda d'onore) dello Südtiroler Schützenbund per la difesa dei diritti civili democratici; nel 2003 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Erto e Casso perché ‘con grandissimo impegno e indiscussa capacità ha difeso la Comunità (…) nel disastro del Vajont'. Nel 2006 è stato insignito della Croce al merito del Tirolo per il suo impegno fattivo per i diritti umani".

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