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Morto Michele Gesualdi, simbolo della battaglia per la legge sul biotestamento

L’ex presidente della provincia di Firenze si è spento a 75 anni. Era da tempo malato di Sla e nei mesi scorsi lanciò un appello ai parlamentari per accelerare l’iter della legge sul testamento biologico.
A cura di Antonio Palma
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È morto all'età di 75 anni Michele Gesualdi, ex presidente della Provincia di Firenze, dirigente Cisl e allievo di don Milani nella scuola di Barbiana, ma negli ultimi tempi diventato simbolo della battaglia per il biotestamento. Da tempo malato di Sla, infatti, nei mesi scorsi si era impegnato nella campagna a favore di una legge sul testamento biologico scrivendo anche una accorata lettera ai parlamentari, chiedendo di fare presto. "Non si tratta di favorire la eutanasia , ma solo di lasciare libero, l’interessato, lucido cosciente e consapevole, di essere giunto alla tappa finale, di scegliere di non essere inutilmente torturato e di levare dall’angoscia i suoi familiari, che non desiderano sia tradita la volontà del loro caro" scrisse il 75enne raccontato la sua malattia e esortando "Fate presto, non voglio essere torturato".

Le sue parole hanno dato impulso alla nascita di un comitato e di una campagna social che con l'hashtag #FatePresto in pochi giorni trovò sostenitori da ogni parte d'Italia. "La Sla è una malattia spaventosa, al momento irreversibile e incurabile, avanza, togliendoti giorno dopo giorno un pezzo di te stesso: i movimenti dei muscoli della lingua e della gola, che tolgono completamente la parola e la deglutizione, i muscoli per l’articolazione delle gambe e delle braccia, quelli per il movimento della testa, e respiratori e tutti gli altri. Alla fine rimane un scheletro rigido come se fosse stato immerso in una colata di cemento. Solo il cervello si conserva lucidissimo insieme alle le sue finestrelle cioè gli occhi, che possono comunicare luce ed ombre, sofferenza, rammarico per gli errori fatti nella vita, gioia e riconoscenza per l’affetto e la cura di chi ti circonda", aveva scritto Gesualdi nell'accorato appello. Prima di morire ha fatto in tempo, a vedere approvata dal parlamento la legge sul testamento biologico.

Tra i primi messaggi di cordoglio, quello del sindaco di Firenze, Dario Nardella, che su twitter ha scritto: "Era uno dei ragazzi di Don Milani. Come ultimo gesto ha lasciato al Paese un grande contributo di civiltà sul fine vita con la sua testimonianza personale. A lui va la gratitudine mia e della comunità per ciò che ha fatto per # Firenze e per le istituzioni. Addio #MicheleGesualdi". "Per la Cisl questo è un giorno triste, perdiamo un uomo che ha dato un contributo importante alla nostra organizzazione, alla vita civile fiorentina e alla causa dei più deboli, ha rappresentato per tutti un esempio, attuando nella sua vita l’insegnamento di Barbiana, prima in ambito sociale e poi anche nelle istituzioni", ha dichiarato il segretario Cisl locale di Firenze. "Ricordo Michele Gesualdi con affetto e commozione. Ricordo l'esuberanza e la sua passione. Sono vicino alla sua famiglia", ha scritto invece il segretario del Pd Matteo Renzi.

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