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Morto il senatore John McCain

John McCain è morto, se ne va dopo una lunga lotta contro il cancro. Il senatore repubblicano ha detto: “Non voglio Trump al mio funerale”
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È morto John McCain, il senatore repubblicano Usa che aveva corso (e perso) contro Obama nel 2008, si è spento questa notte dopo lunga battaglia contro il cancro. Repubblicano, veterano della guerra del Vietnam non ha mai nascosto le sue antipatie per Trump votando contro la riforma sanitaria che avrebbe cancellato l'Obamacare, ovvero quella messa in piedi dal suo predecessore.

Quella scena, di lui in piedi nonostante le cicatrice sull'arcata sopraccigliare dovuta alla prima operazione per il tumore al cervello, che va in aula e la percorre per andare a votare contro Trump ha segnato l'immaginario di molti americani, repubblicani e non, che hanno visto in quel gesto l'ultima zampata del leone combattente per gli Stati Uniti liberi da influenze russe.

Già un anno fa le sue condizioni iniziarono ad aggravarsi tanto da costringerlo a ritirarsi dalla scena pubblica. Aveva un glioblastoma, tumore al cervello incurabile. "Con la sua consueta forza di volontà ha deciso di smettere le cure" aveva fatto sapere la moglie Cindy già giovedì scorso.

Trump ha twittato le sue condoglianze ben conscio della volontà di McCain che ha più volte ribadito di non volerlo al suo funerale.

Discendete di una famiglia di militari, al suo nonno è dedicata un cacciatorpediniere, è considerato un vero e proprio eroe di guerra. Durante la guerra in Vietnam il suo aereo fu abbattuto dalla contraerea. Durante l'espulsione d'emergenza si ruppe entrambe le braccia ed una gamba, venne recuperato da una folla inferocita, che cercò di linciarlo, rompendogli una spalla con il calcio di un fucile e ferendolo a colpi di baionetta alla caviglia ed all'inguine. Dopo che la folla gli strappò via l'equipaggiamento e l'uniforme da pilota, venne fatto prigioniero e trasportato a bordo di un camion fino alla prigione di Hoa Lo. È rimasto prigioniero dei vietcong per 6 anni, due dei quali trascorsi in isolamento, subendo le più atroci torture, venendo picchiato ogni due ore e subendo la rottura di costole e dell'altra gamba e perdendo dei denti per le percosse. Tentò il suicidio in carcere ma le guardie lo impedirono. Nel corso della prigionia perse 23 chili, perse parte della mobilità delle braccia (non gli era più possibile sollevare al di sopra della testa) e i suoi capelli diventarono grigi. Al suo rientro in patria fu accolto come un eroe per non aver rivelato alcun segreto al nemico. È stato decorato con: la Silver Star Medal, il Legion of Merit, la Bronze Star Medal, la Navy Commendation Medal e il Purple Heart.

Si apre ora la corsa all'elezione di un nuovo senatore nel su collegio, quello dell'Arizona. Lo scenario preoccupa molto soprattutto i democratici perché al Senato i Repubblicani avevano la maggioranza per un solo voto. McCain era quindi la chiave di volta che ha impedito che alcune delle riforme Trump passassero, il suo voto contrario non garantiva la maggioranza. Sarà così per il suo successore?

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Ex direttore d'AgoraVox, già professore di Brand Strategy e Comunicazione Pubblicitaria Internazionale presso  GES -  Grandes Écoles Spécialisées di Parigi. Ex Direttore di Fanpage.it, oggi Direttore di Deepinto.
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