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Morte Marco Boni, compagni di classe sotto choc: “Una tragedia che ci tocca tutti”

Il dolore dei compagni di classe del liceo classico di Riva del Garda per la morte di Marco Boni, il 16enne scomparso lo scorso 16 febbraio e trovato cadavere nelle acque del lago di Garda: “Dovremo imparare a vivere le giornate in classe senza le sue battute e il suo carattere brillante”.
A cura di Ida Artiaco
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Marco Boni, 16 anni.
Marco Boni, 16 anni.

È un paese sotto choc Riva del Garda, dove Marco Boni è scomparso lo scorso 16 febbraio e dove è stato ritrovato cadavere dopo due settimane di incessanti ricerche. Il corpo dello studente di 16 anni è stato recuperato lunedì 5 marzo dai robot della polizia di Stato nelle acque del lago di Garda, ad una profondità di circa 24 metri e a 500 metri a nord della storica "Casa della Trota", in zona Sperone. Un epilogo tragico per una vicenda che è ancora contornata dal mistero, dal momento che sono ignote le cause del decesso, e prima ancora dell'allontanamento, del ragazzo, e che ha lasciato tra le lacrime soprattutto i suoi compagni di classe del liceo classico della cittadina in provincia di Trento.

"È una tragedia che tocca tutti noi nel profondo – ha detto la dirigente scolastica Antonia Zamboni, nel dare la notizia ai suoi allievi, come ha riportato il quotidiano L'Adige -. Come mai prima d’ora vi chiedo di essere uniti, sostenervi l’uno con l’altro, rispettando il dolore e i tempi di chiunque. È difficile comprendere ciò che è accaduto ma sapere di non essere soli vi aiuterà ad entrare in classe al mattino e sopportare il peso di questo banco vuoto. Io sono qui, per voi, per affrontare questa sofferenza assieme. Purtroppo, nel corso degli anni, il nostro Liceo si è rialzato più volte a seguito della perdita di alcuni suoi studenti. Siamo vicini ai genitori e al fratello minore di Marco". Le ha fatto eco una delle insegnanti, secondo la quale "la vostra apprensione per Marco ha dimostrato la forza del vostro legame. Non sarà lo stesso entrare in quest’aula, non sentire le sue domande quotidiane oppure le risate che scatenava durante la lezione".

L'incredulità per quanto successo è palpabile tra i ragazzi. "Non riesco a comprendere come sia potuto accadere, non riesco a dire nulla, è stato un fulmine a ciel sereno anche se, date le recenti notizie, lo immaginavo", ha detto uno di loro, ma un altro compagno ha sottolineato che "questa notizia sarà dura da digerire. Purtroppo, dovremo imparare a vivere le giornate in classe senza le sue battute e il suo carattere brillante". Intanto, continua il lavoro degli inquirenti per chiarire la vicenda: in attesa che venga effettuata sul cadavere di Marco l'autopsia, è esclusa per il momento la pista del suicidio, mentre resta in campo quella dell'incidente, anche se le domande senza risposta sono ancora troppe. In primis, che ruolo avrebbe avuto l'uomo che compare in un filmato diffuso dalla trasmissione Rai "Chi l'ha visto", in cui il 16enne è immortalato per l'ultima volta mentre da Riva si dirige a Ponale il giorno della scomparsa.

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